Ammissioni e menzogne sul ruolo dei neonazisti nella guerra che mira alla Russia

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Molto in ritardo rispetto alle nostre denunce e ai dossier dell’EIR sul profilo neonazista del golpe dell’Euromaidan, alcuni grandi media occidentali hanno cominciato a parlare del pericolo rappresentato dalla componente banderista dei combattenti ucraini.

Queste forze pericolose sono appoggiate dagli Stati Uniti e dall’Europa per la loro utilità nel promuovere animosità nei confronti di Mosca nella prospettiva di una guerra contro la Russia.

Una delle rivelazioni più sorprendenti è venuta dall’ambasciatore ucraino in Germania, Andrij Melnjk, in un’intervista alla televisione tedesca il 18 febbraio. Melnjk ha ammesso apertamente che Pravij Sektor e altre organizzazioni neonaziste combattono a fianco dell’esercito regolare nell’Ucraina orientale, ma ne ha difeso il ruolo, sostenendo che senza il loro aiuto “i russi” sarebbero stati in grado di conquistare più territorio.

http://youtu.be/QcR9jl4AM3A

Melnjk ha sostenuto che i battaglioni con la svastica non costituiscono una minaccia per lo stato perché sono stati dispiegati “sotto il controllo e il coordinamento” delle forze armate ucraine e del governo centrale a Kiev.

Queste affermazioni sono state smentite nientemeno che dal comandante del Battaglione Donbass, Semen Semensčenko;, che ha annunciato che la sua forza avrebbe stabilito una struttura di comando separata da Kiev. Anche le milizie di Pravij Sektor guidate da Dmitro Jaroš, un fedele seguace di Stepan Bandera e leader delle “spedizioni punitive” contro la popolazione filorussa, hanno annunciato di voler continuare a combattere.

E mentre i partiti apertamente banderisti non sono nel governo, i loro leader sono stati assorbiti nella lista del Premier Arsenij Jacenjuk e stanno svolgendo un ruolo importante nel governo di Kiev.

In un’intervista a Fox News il 22 febbraio, Jacenjuk (“Il nostro uomo Yats”, come lo chiamò Victoria Nuland) ha reiterato la sua richiesta di armi al governo americano, sostenendo che il cessate il fuoco non avrebbe retto. In realtà, esso regge sostanzialmente in gran parte dell’Ucraina orientale, anche se non si è mai dubitato del fatto che gli irriducibili sul terreno avrebbero cercato di farlo saltare.

Questa settimana Andrij Parubij, che è stato capo della Sicurezza Nazionale nel periodo post-Maidan, e ora è membro del Parlamento (Rada), è atteso a Washington dove chiederà la fornitura di armi pesanti. Parubij fu, nel 1991, tra i fondatori del Partito Nazionalsocialista Ucraino, che ricalca le gesta dei nazisti non solo nel nome.

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