12 agosto – “Sono parole intollerabili al bar, figuriamoci in bocca a un vicepremier e ministro della Repubblica che dovrebbe dare il buon esempio”. Questa la reazione di Cécile Kyenge, europarlamentare ed ex ministro dell’Integrazione di fronte all’espressione “orda di vu cumprà” usata dall’ex collega Angelino Alfano. “Sono incredula”, dice in un’intervista a Repubblica: “Chi riveste una carica istituzionale deve rendersi conto che è un educatore, stare attento a quello che dice”.
Alfano come Tavecchio – Secondo Kyenge il caso di Alfano “è ancora più grave” di quello di Tavecchio: “Con Tavecchio il calcio italiano ha perso l’occasione di essere rappresentato da una persona degna, perché il campo da gioco è una grande palestra per l’integrazione, ma qui in ballo c’è un rappresentante dello Stato. Tutta la politica dovrebbe reagire e indignarsi”. Per l’ex ministro, “quando il cattivo esempio arriva dall’ alto, da chi vive in una perenne campagna elettorale, e viene amplificato da Internet e dalle tv, diventa difficile estirparlo in basso. Termini come ‘vu cumprà’ nel senso comune sembrano acqua da bere ma racchiudono tutte le accezioni negative verso una fascia di persone deboli, sfruttate dal racket della criminalità organizzata”. Ora per rimediare alla figuraccia, secondo Kyenge, Alfano oltre a scusarsi potrebbe proporre un “vademecum per eliminare le discriminazioni nel linguaggio”.
Cosa aveva detto Alfano? – “Gli italiani sono stanchi di essere insolentiti da orde di vu cumprà, dobbiamo radere al suolo la contraffazione”. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano presenta la direttiva con cui chiede a prefetti e questori di rafforzare i controlli contro l’abusivismo sulle spiagge e attacca l’ultimo anello della catena, le migliaia di migranti che riempiono litorali e piazze delle città con milioni di prodotti falsi. Parole che scatenano la polemica su twitter e nei palazzi della politica: “basta espressioni razziste”, Alfano “è come Tavecchio”.
Il provvedimento annunciato da Alfano è datato 8 agosto: nelle prossime 48 ore i prefetti convocheranno i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica per impartire alla Gdf e alle altre forze dell’ordine l’input arrivato dal Viminale per restituire, dice il ministro, la “serenità agli italiani in ferie”.
Stop venditori ambulanti – E aggiunge, quando gli viene chiesto se l’11 agosto non è un po’ troppo avanti come data per presentare una campagna estiva: “è tutta la filiera che viene messa sotto assedio dallo Stato. Questa operazione parte con le spiagge, proseguirà per tutto l’anno a tutela del made in Italy e il 15 ottobre ci sarà una prima verifica. La direttiva è dunque un di più, lo Stato non è stato in sonno finora, abbiamo ottenuto grandi risultati”. Ma a scatenare le proteste è la formula scelta dal ministro – “orda di vu cumprà” – per definire i venditori ambulanti. Formula utilizzata davanti alle telecamere e in un tweet, ma in realtà usata già ieri nel comunicato ufficiale con cui il Viminale annunciava la conferenza stampa: “con l’operazione ‘Spiagge sicure’, i turisti, i nostri cittadini, potranno trascorrere le loro giornate in spiaggia, senza la processione dei ‘vu’ cumprà’, prevalentemente extracomunitari, dediti al commercio abusivo di prodotti di provenienza illegale”.