Papa, Via Crucis al Colosseo: “immigrati e detenuti sono i nuovi crocifissi”

papa-francesco118 apr – Gli innocenti che muoiono per l’inquinamento nella Terra dei fuochi; gli immigrati che affogano quando sono ormai in vista della sponda della speranza; i bambini, le donne, i nuovi schiavi vittime della tratta degli esseri umani; quanti cercano nella morte la salvezza dalla disperazione di non poter portare il pane a casa; i cristiani perseguitati e torturati per la loro fede; i detenuti nelle carceri superaffollate; i malati terminali sulla cui pelle spesso altri speculano. “Sono loro i nuovi Crocifissi – dice monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano, autore delle meditazioni per la Via crucis presieduta dal Papa questa sera, Venerdì santo, al Colosseo – loro i protagonisti della vere meditazioni della Via crucis proposte da Papa Francesco nel suo ministero quotidiano”.

“Sono tutti temi tratti dall’esortazione apostolica Evangelii gaudium”, spiega Bregantini in una intervista all’Osservatore Romano. “E’ il filo conduttore di tutto il cammino. In effetti, la vera meditazione della Via crucis la fa Papa Francesco con la sua catechesi quotidiana, con i suoi interventi e con i suoi gesti. Ho cercato di farmi interprete di alcuni problemi di oggi, vissuti alla luce della fragilità umana: il peso della crisi, gli immigrati, i malati, specialmente quelli terminali e quanti muoiono per l’inquinamento della Terra dei fuochi. Ma anche l’esperienza del carcere, della tortura, della solitudine. Realtà di ogni giorno redente però dalla croce portata da Gesù”. tiscali

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