Sfrattati con figlio ipovedente, occupano casa popolare vuota. L’assessore: «Li butteremo fuori»

sfratti28 ott – «LO SAPPIAMO che andremo incontro ad una denuncia, ma le difficoltà ci hanno costretto a fare quello che abbiamo fatto». Ha gli occhi lucidi di frustrazione e di rabbia Raffaella, 30 anni, mamma di un bambino ipovedente di 5 anni e mezzo. Sabato scorso, insieme al marito Mario, 38enne disoccupato, ha forzato la finestra di un appartamento al primo piano del civico 11 di via XXVI strada a Bellocchi e vi si è introdotta, occupandola abusivamente con tutta la sua famiglia.

Sapeva che quella casa di proprietà dell’Erap era vuota da anni e loro avevano bisogno di un tetto. «I servizi sociali volevano dividerci — racconta la donna —: hanno detto che non potevano fare nulla di più che mandare me e mio figlio in una casa famiglia. Senza tenere conto di quanto il piccolo è attaccato al padre. E così per la disperazione sabato sera abbiamo occupato questo appartamento e ora ci autodenunciamo, perché alla fine noi vogliamo la legalità, sia per noi e sia per le altre famiglie nella nostra situazione. Non è possibile che a Fano ci siano delle case dell’Erap come questa, vuote, quando c’è tanta gente che ha bisogno di un tetto». «I vicini hanno capito la nostra disperazione — prosegue Mario —, non siamo soli…».

CHE NON siano soli lo dimostra anche il sit-in di protesta organizzato (sotto quel condominio rosa che ospita i 4 appartamenti Erap) per questo pomeriggio alle 15.30 dall’Unione Inquilini provinciale presieduta da Pino Longobardi. «L’appartamento ora occupato dalla famiglia è di proprietà dell’Erap, in gestione al comune, che sembra ne abbia bloccato l’assegnazione con una delibera di giunta — dice Longobardi —: riteniamo doveroso chiedere al sindaco e all’assessore competente la veridicità della decisione e, in caso affermativo, il motivo e il numero di alloggi che sono stati bloccati. Ricordando che gli sfratti per morosità nel 2012 sono stati circa 450, che per quest’anno se ne prevedono un migliaio e che la città di Fano è la più colpita… l’Unione Inquilini chiede che venga immediatamente regolarizzato l’utilizzo dell’appartamento in modo che la famiglia possa provvedere ad allacciare le utenze necessarie».

«Quello che hanno fatto è un reato e saranno fatti sloggiare immediatamente — dice l’assessore Delvecchio — come è avvenuto un paio di mesi fa con un’altra famiglia che occupò la casa cantoniera di Ponte Sasso. Longobardi invece si prende una bella denuncia per le sue affermazioni perché quella casa è assegnata ad una signora con figlio disabile grave, che per motivi personali non la abita. Ma è vincolata a lei. A Fano abbiamo più o meno 800 case, tutte assegnate e sono occupate. Se ne liberano in media 10 l’anno. Questa famiglia la conosco bene… una volta gli ho dato persino soldi di tasca mia».

Tiziana Petrelli resto del carlino

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12 thoughts on “Sfrattati con figlio ipovedente, occupano casa popolare vuota. L’assessore: «Li butteremo fuori»

  1. Come posso non condividere con tutti voi eccetto la Signora Alessandra, aggiungerei che ho lavorato in un ufficio Pubblico e gli assistenti sociali venivano a pagare i vari servizi per i Rom ma mai visti per qualche cittadino che era alla fame, ma la cosa che mi fa rabbia che li città di Fano abbiano certi assessori allo sbaraglio che non hanno nemmeno un briciolo di pietà si dovrebbe solo Vergognare, diamo tutto agli emigranti che poi il cetriolo ve lo mettono in quel p……o! Ai Cittadini di Fano ribellatevi e alle prossime elezioni mandateli a casa a calci nel sedere.

  2. Egregio sig. Delvecchio, lei dice che la casa e stata assegnata a un disabile, di cui lo stesso non la occupa x motivi personali!? Ma che razza di risposta e’ questa!? Penso che questa persona non dorma di certo sotto i ponti! E quindi non ne ha bisogno, come questa famiglia, volevo aggiungere un ‘ ultima cosaogni tanto dovreste ragionare con il cuore e non con l’ arroganza

  3. Credo che la disperazione nn abbia confini, come pure la solidarietà.
    [commento tagliato]

  4. Buttate fuori quelli che hanno reso questo paese uno schifo. Quella famiglia merita di stare in quella casa solo per il fatto di essere cittadini italiani. O dovete fare ilvsolito buonismo da supermercato? Buttate fuori questa famiglia per dare la casa a qualche immigrato? W il duce

  5. Assessore Delvecchio, si vergogni, lei dovrebbe girare in giro per la città a testa bassa.
    Che vergogna, ed è proprio vero quello che dice Giorgio, se fossero extracomunitari, al padre gli avrebbero trovato anche un posto di lavoro. Vergognatevi

  6. Vicenda penosa e che fa imbestialire,se si pensa che per migliaia di clandestini paghiamo milioni di euro in assistenza d’ogni tipo,strutture e alberghi,e in più gli si elargiscono 30 euro a testa,oltre a sigarette e schede telefoniche;invece per questa sfortunata famiglia italiana-che ha commesso un reato per necessità vitali-non c’è niente!

  7. Se erano clandestini gli avrebbero lasciato casa e dato un bello stipendio. Vomito.

    1. Condivido a pieno , certo L assessore se fossero stati clandestini gli avrebbe fatto allacciare le utenze gratis e arredato casa , dato come dici tu anche un bello stipendio . Ma sono italiani , quindi sbattiamoli fuori!!!!!!

  8. Prima di queste famiglie italiane, perseguitate dalla sfortuna di appartenere ad una società cieca ai bisogni sociali, ci sono le esigenze degli extracomunitari.
    Di questo passo daremo spazio solo alla loro tracotanza, e di conseguenza alla nostra fine.

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