Immigrati, Papa: i media non alimentino paure. Ma ha letto i dati sulla criminalità?

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24 sett –  I mezzi di comunicazione hanno una grande responsabilità: devono favorire un cambio di atteggiamento nei confronti dei migranti e non alimentare sospetti e paure. E’ l’appello che ha lanciato papa Francesco nel suo messaggio in vista della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata domenica 19 gennaio 2014. Francesco auspica il “superamento di pregiudizi e precomprensioni nel considerare le migrazioni”.

“Non di rado, infatti, l’arrivo di migranti, profughi, richiedenti asilo e rifugiati – ha osservato il pontefice – suscita nelle popolazioni locali sospetti e ostilità. Nasce la paura che si producano sconvolgimenti nella sicurezza sociale, che si corra il rischio di perdere identità e cultura, che si alimenti la concorrenza sul mercato del lavoro o, addirittura, che si introducano nuovi fattori di criminalità”.

[box] Che al papa piaccia o non piaccia, i dati sulla criminalità sono questi:

Italiani – su circa 55 milioni – detenuti = 42057

Stranieri – su circa 4 milioni – detenuti = 22.878 (quindi una percentuale altissima)

9 set. – Sono quasi 65mila (64.835) i detenuti presenti nei 206 istituti di pena in Italia, a fronte di una capienza regolamentare pari a 47.703 posti. Questo l’ultimo dato diffuso dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, aggiornato allo scorso 31 agosto. Quasi 23mila reclusi (22.878) sono stranieri. [/box]
Secondo Francesco “i mezzi di comunicazione sociale, in questo campo, hanno un ruolo di grande responsabilità: tocca a loro, infatti, smascherare stereotipi e offrire corrette informazioni, dove capiterà di denunciare l’errore di alcuni, ma anche di descrivere l’onestà, la rettitudine e la grandezza d’animo dei più. In questo, è necessario un cambio di atteggiamento verso i migranti e rifugiati da parte di tutti; il passaggio da un atteggiamento di difesa e di paura, di disinteresse o di emarginazione – che, alla fine, corrisponde proprio alla ‘cultura dello scarto’ – ad un atteggiamento che abbia alla base la ‘cultura dell’incontro’, l’unica capace di costruire un mondo più giusto e fraterno, un mondo migliore. Anche i mezzi di comunicazione – ha detto ancora papa Bergoglio – sono chiamati ad entrare in questa ‘conversione di atteggiamenti’ e a favorire questo cambio di comportamento verso i migranti e i rifugiati”.