Kyenge, una troll della politica. Il suo scopo è la disgregazione sociale

kyenge 21446_10201015543343258_1754227777_nSono arrivato a trarre una conclusione sul fenomeno C.K.K, che non è l’acronimo di Cu Klus Klan e nemmeno da confondere con quello del P.K.K intendiamoci,  ma, Cécile Kashetu Kyenge, che con il P.K.K ha in comune soltanto le stesse finalità: distruggere il nemico – non l’avversario politico, i sinistri hanno solo nemici., e nemici sono tutti coloro che sbarrano la strada per raggiungere il proprio scopo: islamizzare l’Italia, l’Europa, l’Occidente.

La conclusione a cui sono arrivato è questa: C.K.K, Cécile Kashetu Kyenge ha ricevuto la nomina a ministra per la disgregazione sociale da Barzel Letta, capo del governo Lettamaio, membro della Trilater e del Bilderberg, con il preciso scopo di accendere gli animi, fomentare la violenza verbale, istigare all’odio razziale al fine di creare un think thank per manipolare, indurre e trascinare la gente ad accettare e “giustificare” leggi che intendono emanare contro la libertà di pensiero, la libertà di stampa e la libertà di espressione, come nelle più classiche oligarchie politico finanziare e dittature islamonazicomuniste.

Il mio convincimento è che C.K.K oltre ad essere entrata clandestinamente nel nostro Paese, oltre ad aver giurato il falso sulla nostra Costituzione, oltre a non conoscere la lingua italiana e  soprattutto non conscoere il significato, la gnoseologia della parola “razzismo”, perchè spesso definisce razzismo quella che è soltanto “insofferenza” verso lei stessa e che lei stessa insemina, partorisce, alleva, alimenta e fa crescere nel prossimo, C.K.K.. è una vera troll della politica.

Chi?… Come….? Cosa?….

Con il termine troll, nel gergo di internet e, in particolare, delle comunità virtuali, si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l’obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi. C.K.K. fa la stessa identica cosa nel suo ruolo di ministra per la disgregazione sociale.

Il termine troll, deriva dal mitologico troll, creatura umanoide diffusa, secondo la leggenda, nell’Europa del Nord, in particolare in Norvegia.

Mentre “troll della politica”, è un termine creato da me, per indicare e descrivere una creatura congoloide  stanziatasi realmente in Italia, ex grande Nazione ora infima regione dell’Europa del Sud relegata nella meglio conosciuta area Piigs.

Se analizziamo meglio questo termine, se ne ricava che dal sostantivo troll si derivano comunemente, sia in lingua inglese sia tramite l’adattamento alla lingua italiana, il verbo to troll, trolling (tradotto in trollare), ovvero l’agire come un troll e cioè: fomentare gli animi provocatoriamente.

Scusatemi ma, non è esattamente quello che sta facendo C.K.K.? E la locuzione farsi trollare, ovvero il cadere nella trappola di un troll, rispondendo alle sue provocazioni, non è esattamente quello in cui stiamo cadendo noi?

Pensate che l’origine di questo termine proverrebbe da un altro significato del verbo inglese to troll, muovere un’esca in modo tale da spingere un pesce ad abboccare. E’ chiarissimo C.K.K. getta l’esca e noi pesci gonzi abbocchiamo.

Di norma l’obiettivo di un troll, sia nella comunità virtuale che nella comunità politica, quest’ultima, non proprio virtuale, vive solo 3 metri sopra il cielo, è far perdere la pazienza agli altri utenti e quindi ai cittadini, spingendoli a reagire, quindi a insultare e aggredire a loro volta (generando una flame war).

Una tecnica comune ai troll, in particolare ai troll della politica, e consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante – C.K.K. è una vera maestra- su una questione come lo ius soli, per noi una specie di religion war vissuta come sensibile e già lungamente dibattuta dai cittadini italiani o dai membri della comunità virtuale.

In altri casi, il troll della politica interviene in modo apparentemente insensato o volutamente ingenuo (è il classico pezzo forte per C.K.K.), con lo scopo di irridere quei cittadini e quegli utenti che, non capendone gli obiettivi, si sforzano di rispondere a tono ingenerando ulteriore discussione e senza giungere ad alcuna conclusione concreta.

Cara C.K.K. ti abbiamo sgamata, d’ora in poi non c’è trippa pe’ gatti….

Armando Manocchia

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8 thoughts on “Kyenge, una troll della politica. Il suo scopo è la disgregazione sociale

  1. Ignoratela. I troll li ammutolisci con l’ostracismo. Lei fa dichiarazioni? Non riportatele.

  2. Armando Manocchio….non ho parole per ringraziarlo moltissimo.Sto tremando
    Per la sincerita’e il coraggio di scrivere un post tanto illuminante per me e tutti gli italiani.io non abito in ITALIA, ma sono ialiana di cuore, di origini e sempre amero’ la mia patria e la difendero’a tutti I costi.Sono scossa dalla gioia che ha trovato l’erosione della C.k.k.ha mosso una tempesta favorevole all’ITALIA e agli italiani compreso me.Grazie di tutto.ho la definazione di TROLL….
    UNA CREATURA CHE SEMBRA MOLTO GROSSA E BRUTTA PERSONA….

  3. Accusa di Razzismo gli Italiani che non lo sono mai stati e non lo sono, quando l’unica razzista è proprio lei, nei confronti di quelli da lei stessa accusati di esserlo. “Cara! (solo dal punto di vista dei costi ndr) ministra, forse è il caso che lasci perdere, perchè se qualcuno dovesse decidere di diventare quel razzista di cui ci accusa essere, sarà la prima a riscontrarlo.

  4. Applicandoci veniamo al noccioli della questione ….grazie .. Questa polpetta avvelenata ce l’ha servita la sinistra che preferisce far votare i congolesi e mandare noi tutti fuori dell’italia e con gioia immensa della troll che arriva allo scopo prefissato. FARCI INCAZZARE E DIRE FUORI DELLE SCATOLE MANTENUTI NULLAFACENTI ZECCHE PARASSITI..

      1. si la legge le vietava di entrare ma la Kienge le leggi le rispetta solo se le fa comodo ..

  5. Finalmente un ritratto chiaro di Kyenge! Superficiale, arrogante e pronta a gridare al razzismo se qualche italiano le fa notare che anche noi avevamo dei diritti prima che ci venissero scippati da quella casta politica corrotta e traditrice che ci ritroviamo, per darli a piene mani ai suoi protetti e a quelli della sua complice Boldrini.Certo in questa situazione è pure difficile scrivere civilmente, mentre da dentro ti sale il turpiloquio, mille epiteti con cui descriveresti Kyenge e Boldrini, da cui manca decisamente “brave persone”!

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