 “E’ assurdo che un uomo resosi responsabile di un’aggressione come questa non sia in carcere, sono riuscita per il rotto della cuffia a far si che il giudice vincolasse la scarcerazione al divieto di avvicinamento alle vittime”.
“E’ assurdo che un uomo resosi responsabile di un’aggressione come questa non sia in carcere, sono riuscita per il rotto della cuffia a far si che il giudice vincolasse la scarcerazione al divieto di avvicinamento alle vittime”.
Lo afferma Monica Gnesi, legale di una 40enne aggredita, picchiata e sfregiata il 4 gennaio scorso dall’ex marito che da dieci giorni è tornato libero dopo aver patteggiato una condanna a due anni e sei mesi. ansa

 
                                     
                                    