
âI decreti di questo governo sono stati, sono e saranno una truffa. Può un Presidente del Consiglio stracciare in pubblico la Costituzione, senza che questo abbia conseguenze formali e sostanziali? No e poi no. Siamo decisi ad andare fino in fondo, in tutte le sedi democratiche e giuridicheâ. Lo scrive âIl Mattinaleâ (www.ilmattinale.it), la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati.
âLâaffermazione di Matteo Renzi, pronunciata ieri in Francia è questa: âSaremo in grado di fare qualche decreto in meno se le opposizioni faranno qualche atto di ostruzionismo in meno. Se le opposizioni in tutti i passaggi della vita parlamentare scelgono lâostruzionismo è loro diritto, ma lo strumento naturale secondo Costituzione diventa fatalmente il decretoâ.
Questa bestialità è stata subito ribadita dal ministro di maggior peso, quello dellâEconomia, Pier Carlo Padoan. E visto che nello stesso senso aveva starnazzato il sottosegretario Lorenzo Guerini, e fanno tre, si può ben parlare del governo come associazione a delinquere contro la Costituzioneâ.
âLâarticolo 77 della Costituzione al secondo comma prescrive: ââŚin casi straordinari di necessitĂ e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilitĂ , provvedimenti provvisori con forza di leggeâ. Non leggiamo nulla che autorizzi i decreti riferito a legittimi comportamenti parlamentari.
Qui oltre ad una norma costituzionale assistiamo ad una minaccia vera e propria al Parlamento. Non câè nessuno, nella vasta platea di commentatori, quasi tutti a lingua srotolata come un tappeto sotto i piedi del Valentino, che abbia notato che questa è la confessione spudorata dellâincostituzionalitĂ dei decreti emanati dal Presidente della Repubblica, immediatamente applicativi, saltando lâapprovazione di Camera e Senatoâ.
âIndichiamo due conseguenze. La prima riguarda le forze politiche. Chiediamo un soprassalto di coscienza repubblicana a deputati e senatori che sostengono il governo. Tolgano la fiducia a un Presidente che ha la fobia della Costituzione vigente. La seconda, e ci permettiamo di indicarla sommessamente per il rispetto che abbiamo della persona e dellâincarico di Sergio Mattarella, è lâinvito ad un richiamo formale del Presidente del Consiglioâ, conclude âIl Mattinaleâ.
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GiĂ ieri â fa presente Renato Breunetta – abbiamo consigliato a Renzi uno studio approfondito della nostra Carta fondamentale. Lâarticolo 77 della Costituzione non prevede, infatti, lâuso della decretazione dâurgenza contro lâostruzionismo parlamentare, ma prescrive il ricorso a questo particolare strumento legislativo solo in particolari situazioni di necessitĂ e urgenza. Per il presidente del Consiglio la naturale attivitĂ di opposizione che le minoranze portano legittimamente avanti nelle Aule del Parlamento è motivo di necessitĂ e urgenza? La risposta, per noi, è scontata. Meno il pensiero del premier, che francamente non riusciamo a decodificare. Una cosa è certa. La minaccia lanciata ieri da Renzi sembra tanto un editto. âLâeditto di Parigiâ, potremmo chiamarlo. Un attacco alle prerogative parlamentari e alle regole delle nostre istituzioni. Ci verrebbe da dire: un attentato alla Costituzioneâ.
