L’Unhcr ha annunciato che lunedì lancerà un “appello supplementare” per raccogliere, nel 2015, altri 41,5 milioni di euro.
Il report sulla crisi in Ucraina appena diffuso dall’Unhcr, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, parla di un miione di sfollati interni, cioè di cittadini che – in seguito ai combattimenti -hanno dovuto lasciare le loro case per trasferirsi in altre aree del paese. A questa gigantesca cifra – che secondo l’Unhcr è destinata ad aumentare – va aggiunta quella dei 600mila cittadini ucraini che a partire dal febbraio del 2014 hanno presentato richiesta d’asilo nei paesi confinanti: Federazione russa, Bielorussia, Moldavia, Polonia, Ungheria e Romania.
La fuga dei civili avviene con tutti i mezzi che il governo ucraino e le associazioni di volontari sono in grado di reperire: pullman, auto, treni. Ma in molti fuggono con le loro auto private, esponendosi a rischi enormi. Le temperature sono rigidissime e, segnalano i team dell’Unhcr presenti nell’area, “molti tra gli sfollati più recenti stanno arrivando con pochi averi e senza vestiti invernali adeguati”. Fino a ora circa duemila di loro hanno ricevuto dai volontari coperte, borse, biancheria da letto e vestiti caldi. Inoltre, comunica ancora l’agenzia dell’Onu, “circa 1.600 sfollati interni appena arrivati da Debaltsevo e Vuhlehirsk sono stati assistiti dai partner dell’Unhcr nelle zone colpite dal conflitto che non sono controllate dal governo”.
L’Unhcr ha annunciato che lunedì lancerà un “appello supplementare” per raccogliere, nel 2015, altri 41,5 milioni di euro.