20 febbr – – “L’Europa è sostanzialmente sola” nel processo di decarbonizzazione (riduzione delle emissioni di CO2 che causrebbero il controverso riscaldamento globale) . Lo ha sottolineato l’ad dell’Enel, Fulvio Conti, nel corso di un’audizione alla Commissione Attività produttive della Camera.
Attualmente, ha ricordato ancora Conti, “l’Europa contribuisce per il 12% alle emissioni globali” e “si prevede che tale valore scenderà al 7% nel 2030”. Tuttavia, ha aggiunto, “senza un accordo mondiale che spero posa venire con la Conferenza di Parigi 2015, l’economia europea, con lo sforzo che sta sostenendo per raggiungere questo obiettivo, correrà il rischio di deprimersi senza alcun vantaggio per il pianeta, che andrà da un’altra parte“.
Stando alle tabelle fornite dall’Enel, infatti, l’andamento delle emissioni previsto con le politiche attuali vede per l’Europa a 27 un calo del 33% tra il 1990 e il 2030, mentre per la Cina si stima un aumento del 341% nello stesso periodo. In generale, le emissioni mondiali aumenteranno nel mondo dell’81% tra il 1990 e il 2030.