GB, direttrice del Global Disinformation Index bandita dagli Usa

Clare Melford, direttrice del Global Disinformation Index

La censura ha appena sbattuto contro un muro

“Secondo quanto riferito, a Clare Melford, direttrice del Global Disinformation Index con sede nel Regno Unito, sarebbe stato vietato l’ingresso negli Stati Uniti.

Per anni, GDI ha lavorato dietro le quinte per mettere in lista nera i media, fare pressione sugli inserzionisti e decidere quali voci fossero “accettabili”, il tutto sotto l’egida della lotta alla disinformazione.
Non si trattava di proteggere il pubblico. Si trattava di controllare la narrazione.

Quando attivisti non eletti collaborano con i governi per sopprimere il dibattito, sminuire il giornalismo ed etichettare il dissenso come “odio”, oltrepassano un limite, soprattutto quando tale pressione prende di mira la libertĂ  di parola americana.

Ora ci sono delle conseguenze. L’era in cui i censori stranieri potevano intromettersi nelle societĂ  libere senza subire resistenze sta finendo.

La libertà di parola non è estremismo.
Mettere in discussione il potere non è disinformazione.
E l’industria della censura viene finalmente chiamata in causa e sfidata.”

Lo scrive su X Jim Ferguson (Fondatore del Freedom Train International, che ha costruito una rete globale che si oppone alla censura, al controllo digitale e all’eccesso di potere globalista.
Ex candidato parlamentare del Brexit Party e imprenditore esperto, Ferguson ha trascorso anni a denunciare la corruzione, a sostenere la libertĂ  di parola e a dare forza ai movimenti di base in tutto il mondo)

(Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti non tollereranno interventi extraterritoriali volti a limitare la libertĂ  di espressione e a costringere le piattaforme americane alla censura).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĂ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *