Il Pd regala uccellini alla riffa “antifascista”, ma la legge lo vieta

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Per combattere il presunto fascismo governativo, la sinistra finisce per violare la legge

di William Zanellato – A Reggio Emilia, alla Biasola, stata organizzata una serata definita antifascista. Il problema è presto detto: il premio abbastanza inusuale. Quattro uccellini, due cocorite e due bengalini, dati in premio a una riffa organizzata al termine di una tradizionale pastasciuttata antifascista di provincia.

Peccato che la sinistra, almeno in questo caso specifico, ha violato la legge. Più precisamente non ha rispettato la legge regionale numero 5 del 2005, che all’articolo 7 vieta categoricamente il poter brandire degli animali come ricompense di una lotteria. E questo vale “sia per i cuccioli che per gli adulti”. Questi – si legge – “non possono essere offerti in premio o vincita di giochi, oppure in omaggio a qualsiasi titolo nell’ambito di attività commerciali, di giochi e di spettacoli”.

Il primo a denunciare la vicenda è stato un consigliere della lista Coalizione civica. “Chiediamo agli organizzatori e alle forze politiche coinvolte di prendere atto dell’errore e impegnarsi a non ripetere in futuro questa scelta sbagliata”, ha dichiarato il consigliere Dario De Lucia.

La risposta del Pd non è tardata ad arrivare ma i punti da chiarire sono ancora troppi. “I canarini erano nelle loro gabbiette, al fresco e ben controllati. Non hanno subito alcun maltrattamento. Inoltre, sono stati regalati a dei bambini, che erano ben contenti di aver ricevuto come premio un animaletto.
Una iniziativa che ha concluso bene una bella festa”, queste le parole invece della consigliera comunale Luisa Carbognani. Intanto, la situazione è andata oltre la politica. Gli animalisti di Aidaa hanno presentato un esposto in Procura, proprio in relazione al mancato rispetto della legge regionale.
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