Una nuova grana per il governo socialista già alle prese con scandali di presunta corruzione
“All’inizio erano solo sguardi un po’ inquietanti o qualche commento fuori luogo in un ambiente di lavoro e in un rapporto tra capo e subordinato”. Poi è arrivato il turno gli “infiniti” messaggi su Whatsapp: “Ha iniziato a dirmi di punto in bianco di rimanere più tardi rispetto al resto della squadra, di andare a cena con lui o di bere qualcosa. Lo faceva con insistenza. E mi disse che se si fosse fatto tardi avremmo potuto fermarci a casa sua. Fu molto attento a non mettere per iscritto riferimenti sessuali, ma era ovvio quello che voleva dire ed era pienamente consapevole della situazione in cui mi stava mettendo. Mi sono sentita violata”.
È il racconto di Lidia (nome di fantasia), inserita in uno staff composto in gran parte da “persone dello stesso profilo, giovani donne intorno ai 30 anni”. L’uomo in questione si chiama Paco Salazar, si è dimesso oggi dal Comitato esecutivo federale del Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) e dall’incarico di direttore di Analisi e Studi del gabinetto della presidenza del governo a seguito di questa e un’altra testimonianze pubblicate dal quotidiano El Diario
. Il Segretariato Generale della Presidenza del governo ha messo in moto i meccanismi “per chiarire i fatti” e decidere se attivare “un protocollo d’azione contro le molestie sessuali”, scrive El País.
Salazar ha negato le accuse: “Continuo a pensarci e non riesco a trovare un momento della mia vita in cui abbia fatto qualcosa di stupido. Non ho fatto niente con nessuno, ho una compagna da una vita, ai tempi dell’università poteva essere… ma non capisco da dove venga questo. Non ho mai avuto relazioni o rapporti con nessun partner, mai e poi mai. Mi sono scervellato a pensarci ed è sconcertante. Continuo a pensare se ho sbagliato e ho detto qualcosa di inappropriato a un collega e la verità è che non riesco a trovarlo”.
Ma non è solo Lidia ad accusarlo. Un’altra donna ha parlato di “atteggiamento viscido” e “comportamenti inappropriati”. Il primo ministro Pedro Sanchez è corso ai ripari invitando tutte le donne vittime di abusi a utilizzare i canali messi a disposizione dal partito per denunciarli.
“Se crediamo che il corpo di una donna non sia in vendita, allora non può esserci spazio per comportamenti che contraddicono questa convinzione”, ha detto, senza menzionare Salazar. Questa vicenda rischia tuttavia di indebolirlo ulteriormente, dopo una serie di scandali di presunta corruzione. Solo lunedì scorso un giudice della Corte Suprema ha ordinato la detenzione preventiva dell’ex funzionario del Psoe Santos Cerdan, accusato di aver orchestrato tangenti in cambio dell’assegnazione di appalti pubblici
. Sanchez ha annunciato diverse misure contro la corruzione, tra cui riforme dell’apparato del partito “per evitare un’eccessiva concentrazione di potere” e la garanzia dell’anonimato per chi denunciava. È rimasto fiducioso sulla sua capacità di continuare a governare. “Il capitano non abbandona la nave quando il mare è agitato, ma resta a bordo per superare la tempesta”, ha affermato.
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