Il giornalista Leonardo Panetta scrive su X: “Il programma anti-radicalizzazione del governo inglese ha stabilito che le preoccupazioni relative alle migrazioni di massa devono essere considerate “ideologie terroristiche”.
Tra le convinzioni “pericolose” segnalate dal corso di formazione online figura il “nazionalismo culturale”, accomunato così al radicalismo islamico e ad altre forme di estremismo. Il portale invita inoltre a denunciare e segnalare i casi sospetti.” https://x.com/LeonardoPanetta/status/1931282914509013477
Il Telegraf scrive che il corso di formazione online ospitato sul sito web governativo Prevent elenca il “nazionalismo culturale” come un’idelogia che potrebbe portare all’inserimento nel programma di deradicalizzazione.
A rischio di essere etichettati come estremisti potrebbero essere Douglas Murray, autore di best-seller che ha scritto ampiamente sulle migrazioni, e Matthew Goodwin, accademico diventato presentatore di GB News, hanno affermato gli attivisti. Un portavoce del Ministero dell’Interno ha dichiarato: “Prevent non si propone di limitare il dibattito o la libertà di espressione, ma di proteggere coloro che sono a rischio di radicalizzazione”.
Anche Starmer a rischio
Soltanto tre settimane fa, il primo ministro laburista Keir Starmer ha detto che il Regno Unito rischia di diventare un’isola di stranieri, non una nazione che cammina unita”, mentre il suo governo ha presentato le politiche volte a ridurre l’immigrazione e a respingere il crescente sostegno all’estrema destra nel Paese, contenute nel Libro bianco.
“Rischiamo di diventare un’isola di stranieri, non una nazione che cammina unita. Quindi, quando si ha un sistema di immigrazione che sembra quasi concepito per consentire abusi, che incoraggia alcune aziende ad assumere lavoratori sottopagati invece di investire nei nostri giovani, o semplicemente un sistema che viene venduto dai politici al popolo britannico con una premessa completamente falsa, allora non si sta promuovendo la crescita, non si sta promuovendo la giustizia, né si sta difendendo lo status quo in altri modi. Si sta in realtà contribuendo alle forze che stanno lentamente disgregando il nostro Paese“.