di Livio Bacciocchi – San Marino, 20.05.2025
Non posso fare a meno di fare chiarezza su quanto scritto nel comunicato istituzionale di BSM in merito all’esposto/denuncia da me presentato nei suoi confronti, al fine di rendere edotti i cittadini sul reale stato delle cose, nella speranza di farli riflettere su come troppo spesso sono indotti a credere che la narrativa di un Ente sia più “vera” di quella di una singola persona.
Orbene, BSM continua (con il solito “copia e incolla”) a dipingermi come grande debitore, come colui che si è incassato i soldi della gente, rovinando intere famiglie, come colui che ha compiuto atti frodatori di alienazione dei beni e che si merita di essere aggredito e spogliato di tutto.
Innanzitutto, voglio ribadire che non ho mai preso i soldi di nessuno e lo confermano tutte le assoluzioni/archiviazioni nei procedimenti penali aperti a mio carico per i reati di truffa e appropriazione indebita, su denuncia dei promissari acquirenti.
Dopo di che, voglio evidenziare quanto sia facile avere successo con una dichiarazione di riconoscimento di debito di oltre 6 milioni di Euro, sottoscritta inconsapevolmente, che non esiste agli atti della società e che, d’altronde, non ha mai avuto alcuna ragione di esistere.
Come mai il gruppo BSM, così certo di tutti i miei debiti, per aggredirmi ha utilizzato un foglio, senza alcun documento di supporto che legittimi questo (inesistente) ingente credito, di cui (inconsapevolmente) io mi sarei dichiarato debitore?
E perché lo stesso gruppo BSM ha avuto bisogno di disconoscere e negare più volte davanti al Giudice l’esistenza dell’Accordo Quadro?
Ha la memoria corta? Eppure sono stati i suoi legali a predisporlo e chiamarlo così… “Accordo Quadro”.
Eppure i suoi esponenti erano presenti al momento della sottoscrizione in data 5 aprile 2011.
Le firme sono addirittura autenticate da Notaio.
E perché il gruppo BSM ha dovuto approfittare della mia impossibilità di utilizzare in giudizio l’Accordo Quadro, in quanto non in regola con le imposte di registrazione (dai costi milionari, che non ero in grado di sostenere), per dimostrare le proprie, così reali, ragioni creditorie?
Perché ha addirittura inviato una segnalazione ad un Comitato pubblico al fine di impedirmi di ottenere il beneficio del patrocinio gratuito, che mi avrebbe consentito di utilizzare l’Accordo Quadro in giudizio? Perché, se il credito era così certo, i legali e gli Uffici interni di BSM, si sono adoperati così pervicacemente affinchè io non potessi ottenere il beneficio e utilizzare l’Accordo Quadro?
Ancora…. Perché, se aveva la certezza del proprio credito, il gruppo BSM ha rifiutato più volte qualsivoglia richiesta di attivazione della clausola arbitrale ex art. 41 dell’Accordo Quadro, facendo finta che non esistesse?
In fondo io ho chiesto solo di fare i conti in base alle pattuizioni concordate.
A voi le dovute riflessioni.
Livio Bacciocchi