Guardia Civil: armi della guerra in Ucraina in mano ai narcotrafficanti

armi della guerra in Ucraina usate dai narcotrafficanti

SPAGNA – La Guardia Civil spagnola chiede al Governo un intervento contro l’uso di armi ottenute durante il conflitto in Ucraina da parte dei cartelli della droga che operano nello Stretto di Gibilterra

Le guardie civili schierate nel sud della Spagna per contrastare i trafficanti di droga stanno assistendo a un insolito aumento delle armi utilizzate. Nelle ultime settimane sono apparsi moderni fucili da combattimento, fabbricati negli Stati Uniti o in Europa. Le fonti consultate parlano del mercato nero come conseguenza della guerra in Ucraina. Queste stanno gradualmente facendo la loro comparsa nell’arsenale sequestrato ai clan della droga. Uno dei motivi era la necessità di difendersi dalle organizzazioni rivali per evitare turnaround e furti di droga tra bande. Ma ora le usano per difendersi dagli agenti della Polizia Nazionale e della Guardia Civile.

La notizia delle ultime settimane è che queste armi, tradizionalmente obsolete e molte erano Kalashnikov di fabbricazione sovietica, sono ora di fabbricazione europea o nordamericana. Le fonti consultate indicano che proverrebbero dal mercato nero emerso a seguito delle armi inviate all’Ucraina ”per difendersi dall’invasione russa”.

Nel settembre dello scorso anno, la Guardia Civil ha tenuto una conferenza stampa a Barcellona sul sequestro di 5,7 tonnellate di hashish. Ciò che ha attirato maggiormente l’attenzione è che durante l’operazione sono state rinvenute due armi da guerra e tre armi da fuoco. Si trattava di un fucile d’assalto Arad Lite AR-10 e di un altro APC223, entrambi con munizioni calibro NATO.

Dall’Associazione unificata della Guardia Civil chiedono che il governo prenda “misure urgenti di fronte a questa situazione molto grave”. Il suo portavoce, Pedro Carmona, ritiene che “esiste un rischio molto grande per i cittadini in generale” a causa della proliferazione di questo tipo di armi e la sua organizzazione chiede al Ministero degli Interni di intervenire in materia affinché “non possano essere usato contro” agenti “che combattono il traffico di droga.
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