Bucha, 31 marzo: sindaco rientrato in città non denunciò alcun massacro

bucha

di Giorgio Bianchi –  Tutte le unità russe si sono completamente ritirate da Bucha il 30 marzo, il giorno dopo il round di colloqui cia a faccia tra Russia e Ucraina in Turchia.

– Il sindaco della città di Bucha, Anatoly Fedoruk, nel suo videomessaggio del primo di aprile sul canale “Ukraina 24”, non fa alcun riferimento ai morti per le strade. Anzi, sembra molto felice di essere potuto rientrare in città e per nulla sconvolto.
“Cari amici! Il 31 marzo è una bellissima giornata della liberazione dagli occupanti russi” dice nell’incipit del suo discorso.
È alquanto singolare che qualcuno si esprima con toni così entusiastici di fronte ad uno spettacolo apocalittico come quello rappresentato in queste ore da tutti i media, con le strade della città letteralmente disseminate di civili morti.

– La polizia nazionale ucraina il 2 marzo ha pubblicato un video dal titolo “Bucha: ripulire la città dagli occupanti”. Gli “occupanti”, come sappiamo, non ci sono dal 30 marzo. Nel video i civili morti per le strade non si vedono. Solo alcuni soldati. Perché non è stata detta una parola sul “massacro” in ben 8 minuti di video? I corpi sono apparsi all’improvviso il 3 marzo e oggi tutti ne parlano.

– Le cosiddette “prove dei crimini” a Bucha sono apparse solo il quarto giorno, quando sono arrivati in città ufficiali della SBU e rappresentanti della televisione ucraina.

– Nelle immagini che stanno circolando si vedono diversi corpi con un fazzoletto bianco intorno al braccio, il che significa che erano civili che volevano consegnarsi ai russi.

– Negli anni le milizie nazionaliste non hanno mai fatto mistero della loro volontà di fare pulizia etnica nei confronti delle popolazioni russofone.
Le prove di crimini di guerra e di massacri ai danni dei cosiddetti “filorussi” sono ampiamente documentate e inoppugnabili.

– Il governo ucraino ha staccato fin da subito la rete telefonica e internet, impedendo alle persone di comunicare e imprigionandole di fatto all’interno di una bolla impermeabile. Senza informazioni si è completamente in balia delle autorità ed è la condizione ideale per la fabbricazione di qualsiasi contenuto. Chi può confutare in maniera indipendente?

A mio parere va presa in seria considerazione la possibilità che i nazionalisti stiano utilizzando la scusa della guerra e la compiacenza dei media e delle istituzioni occidentali, per portare avanti il loro progetto di pulizia etnica, soprattutto nelle zone che ritengono che rimarranno sotto il loro controllo, per poi attribuirne la colpa all’esercito russo.

La dinamica dei fatti di Bucha, in particolare la sequenza temporale degli eventi, lascia intendere che siano già in atto dinamiche di questo tipo.
Anche in questo caso si tratterebbe di una riedizione delle strategie comunicative attuate dalle intelligence straniere, in particolare quella inglese, in Siria. A Douma il compianto Bob Fisk parlò esplicitamente di messa in scena per screditare il presidente Assad e lasciò intendere che qualcuno si fosse macchiato di crimini atroci per poi addossarne la colpa sull’Esercito Arabo Siriano.

Dal canale Telegram del giornalista Giorgio Bianchi

In un video postato sabato 2 aprile la polizia ucraina mostra la presa di possesso di Bucha.
Nessun accenno all’ esistenza di una strage.

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