Cefalù: anziano ucciso a morsi da un branco di cinghiali, ferita la moglie

Un uomo di 77 anni, Salvatore Rinaudo, e’ stato aggredito e ucciso da un branco di cinghiali mentre si trovava nella sua abitazione di campagna a Cefalu’, in provincia di Palermo. Ferita in maniera seria la moglie Rosa, di 73 anni: la donna non e’ comunque considerata in pericolo di vita ed e’ ricoverata all’ospedale Giglio-San Raffaele. La coppia aggredita si trovava in contrada Ferla, nei pressi di una ex fabbrica di ceramiche, a pochi chilometri dall’abitato, e sarebbe stata sorpresa dagli animali.

Secondo quanto appreso, Rinaudo e’ stato ucciso a morsi dai cinghiali, cosi’ come riscontrato dai medici che hanno esaminato il corpo.
L’episodio e’ avvenuto in una zona, compresa tra contrada Ferla e contrada Mollo, che non ricade nel territorio del Parco delle Madonie, in cui vivono numerosi esemplari di cinghiali. Gli animali sono talmente tanti che da anni si programma un abbattimento controllato per evitare aggressioni ad animali da allevamento e danneggiamenti alle colture.

La coppia era nella propria casa di campagna. Salvatore Rinaudo ha cercato di mettere  in salvo i suoi cani attaccati dai cinghiali ma e’ stato assalito dal branco ed e’ caduto. Mentre gli animali continuavano a caricarlo la moglie e’ intervenuta per difenderlo e per trascinarlo in casa ma e’ stata a sua volta aggredita. Ha riportato ferite in tutto il corpo ma non e’ grave.

“Mio marito si e’ messo in mezzo per salvare i cani. – ha aggiunto la donna – A questo punto i cinghiali gli sono saltati addosso. Io per cercare di recuperare il corpo sono uscita fuori e l’ho tirato dentro casa. Mentre cercavo di prenderlo e portarlo in casa sono stata aggredita anche io. Non ci sono parole per descrivere quello che ho visto. Sono distrutta”.

Salvatore Rinaudo, 77 anni, e’ la seconda vittima dei cinghiali in Italia in meno di tre mesi. Lo scorso 22 maggio a morire dissanguato fu Severo Zatti, un 72enne di Iseo, nel Bresciano, che – stanco di vedere il proprio podere sistematicamente devastato dagli animali – aveva deciso di regolare i conti con loro armato del proprio fucile da caccia. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo – attirato forse al limitare dal campo da un rumore sospetto – si era trovato di fronte all’improvviso un esemplare di una certa stazza e aveva fatto fuoco, ferendolo, prima di essere attaccato e di riportare una grave lesione all’arteria femorale. Zatti aveva perso subito conoscenza ed era stato ritrovato cadavere dai familiari qualche ora piu’ tardi; a una ventina di metri da lui, il corpo del cinghiale, crollato senza vita prima di rifugiarsi nella vicina boscaglia. A Iseo, come a Cefalu’, la tragedia ha provocato dolore ma anche rabbia, perche’ le razzie dei cinghiali non preoccupavano solo Zatti, ma anche tanti altri residenti con cascine a ridosso della macchia.

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