Un diverbio tra famiglie nomadi. È quanto accaduto ieri sera in via della Roggia
UDINE – L’alterco è sorto tra due parti: una – secondo quanto si è appreso – composta da due fratelli; l’altra da un uomo con i suoi due figli. Queste tre sono le persone rimaste ferite in maniera più seria dopo essere state raggiunte dai colpi d’arma da fuoco. Almeno una decina di bossoli sono stati trovati a terra. Delle tre, una è in gravi condizioni, un’altra gravissime ed è stata sottoposta a un intervento chirurgico. L’uomo e i due figli, colpiti dagli spari, erano rimasti a terra, feriti e uno in particolare – quello più grave – non dava segni di vita e ha perso molto sangue: i sanitari accorsi lo hanno stabilizzato prima di trasportarlo al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia.
Gli spari
Testimoni oculari, già sentiti dagli investigatori, hanno riferito che chi ha fatto fuoco – attualmente in fuga ma del quale si conoscerebbe l’identità – avesse intenzione di ferire gli antagonisti, non di ucciderli: avrebbe infatti mirato alle gambe. Il bilancio finale è però di quattro feriti: il quarto è un fratello di chi ha sparato. Ferito in modo lieve, si è rivolto ai sanitari soltanto poco più tardi: è stato accompagnato in auto da alcuni parenti e non è grave. Le indagini della polizia scientifica mirano a ricostruire nel dettaglio la dinamica dei fatti. Alcuni testimoni sostengono infatti che entrambe le fazioni disponessero di un’arma da fuoco, circostanza ancora tutta da verificare.
L’Ater
Appresi i fatti avvenuti in via della Roggia, nei pressi di condomini gestiti da Ater Udine, la presidente dell’ente Vanessa Colosetti ha commentato così. “Ho seguito con apprensione le notizie relative alla sparatoria. Un episodio di questo genere non appartiene alla quotidianità della nostra città e non può che destare profonda preoccupazione. Desidero quindi esprimere la mia più sincera vicinanza a tutti i nostri inquilini che, inevitabilmente, hanno vissuto momenti di paura e tensione. Allo stesso tempo, – conclude Colosetti– ritengo doveroso invitare tutti a non trarre affrettate conclusioni sull’origine o sulla provenienza dei presunti autori del fatto di reato. È fondamentale lasciare che le autorità competenti possano svolgere con la necessaria serenità e accuratezza il loro lavoro, riponendo – come sempre – piena fiducia nel loro operatoâ€.
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