Agenti della polizia accerchiati per far fuggire i pusher. Un film già visto che è tornato a ripetersi
ROMA – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti al Quarticciolo, con due poliziotti rimasti feriti nel corso di un intervento nel quartiere, che ha interessato via Molfetta, via Cerignola, via Manfredonia, via Ostuni e via Trani. Undici in totale le persone arrestate, otto delle quali erano spacciatori.
Agenti accerchiati e aggrediti al Quarticciolo
In una circostanza, due agenti hanno individuato due pusher mentre stavano cedendo sostanze stupefacenti. Nel tentativo di sottrarsi all’arresto, la coppia ha chiesto l’aiuto di altre persone che si sono radunate, accerchiando e ostacolando i poliziotti proprio per favorire la fuga dei pusher. Ne sono scaturiti momenti di tensione, con spinte e una colluttazione. Alla fine, sono stati arrestati sia i pusher (due tunisini di 21 e 23 anni) sia i tre fiancheggiatori (anch’essi originari della Tunisia, rispettivamente di 32, 20 e 22 anni). Questi ultimi sono stati accusati di violenza, minacce, resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e favoreggiamento a pubblico ufficiale. I due agenti hanno riportato ferite guaribili in quattro e nove giorni.
Agenti circondati al Quarticciolo
Questa non è una scena nuova al Quarticciolo, dove già in diverse occasioni i poliziotti sono stati accerchiati con l’obiettivo di ostacolare il loro operato. Ad aprile, per esempio, in trenta circondarono gli agenti in un’operazione di contrasto allo spaccio. Un mese prima, ancora, in una situazione analoga un poliziotto venne minacciato con un machete.
Lo spaccio nelle strade del Quarticciolo
Tutti i pusher arrestati nel corso dell’intervento sono stati sorpresi nel momento dello scambio droga-denaro o durante il rifornimento delle dosi destinate all’acquisto. Secondo quanto osservato dalle forze dell’ordine, gli spacciatori erano seduti ai margini della strada e attendevano clienti abituali, indirizzati da una manovalanza di supporto con i compiti di palo o da guida fino al punto di “consegna”. Le dosi, già confezionate per la vendita al dettaglio, venivano estratte da scatole – anche di caramelle – nascoste sotto i muretti dove i pusher stazionavano. Sono state più di 80 le dosi sequestrate e che erano in grado di assicurare un’offerta variegata tra cocaina, crack, hashish e marijuana.
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