Bologna, rimprovera minorenni stranieri: barista pestato

polizia

Bologna, 6 settembre 2025 – Stavano occupando il marciapiede di ingresso del bar, fumando, urlando e sbraitando tra di loro, raccolti in un gruppo di cinque giovani, stranieri e tutti minorenni. I ragazzi erano alterati, probabilmente ubriachi e sotto effetto di droga, e infastidivano l’area di fronte al dehors dell’attività. Per questo, Raymond Lin, il titolare del Bar Chichibo, all’angolo tra via Matteotti e via Zampieri, ha deciso di intervenire, chiedendo loro di fare silenzio e di spostarsi.

E lì, la cieca furia del ’boss’ della comitiva di maranza ha colpito: per avere rimproverato lui e i suoi amici, il barista, 26enne e residente da sempre a Bologna, è stato brutalmente picchiato, riportando diverse ferite a petto, braccia e schiena.

Un’altra aggressione macchia la Bolognina e colpisce un pubblico esercizio e chi, ogni giorno, alza la saracinesca dell’attività. Giovedì pomeriggio, intorno alle 17.30, un gruppetto di ragazzi, tutti minorenni e di diverse nazionalità, ha raggiunto il locale, stazionando all’esterno e facendo molto rumore.

“Avevo il bar pieno di miei clienti, loro, tra l’altro, non lo erano e stavano lì sul marciapiede intralciando il passaggio – inizia Lin –. Stavano fumando, non penso solo sigarette, e dando fastidio”. La comitiva era già molto alterata. E vedendo il titolare avvicinarsi con la richiesta di allontanarsi, gli animi si sono subito scaldati:

“Alcuni volevano andare via subito, senza creare discussioni – precisa il titolare –, mentre altri non intendevano spostarsi. Primo fra tutti, il piccolo capo della banda. Ho chiesto di nuovo di andare via”. Quindi “mi sono girato e ho dato ai ragazzi le spalle per rientrare nel bar, dovevo lavorare”. E in quel momento, il giovane lo ha aggredito:

“Appena mi sono voltato, il capetto del gruppo ha sputato per terra – ripercorre il 26enne –. Penso che volesse in realtà colpire me, ma lo sputo è caduto per terra. E da lì è passato alle mani”. Infatti, “mi ha aggredito, picchiandomi e pestandomi – racconta Lin –. Io mi sono divincolato e mi sono difeso”. A quel punto “sono intervenuti dei passanti che volevano dividerci”, come hanno fatto alcuni del gruppo di esagitati.

Il giovane non ha smesso di colpire Lin, picchiandolo ancora. Improvvisamente, l’intero gruppo si è allontanato, ma poco dopo l’aggressore è tornato indietro, a petto nudo, entrando con prepotenza e violenza nel bar. “I miei clienti si sono subito messi davanti a lui, per bloccarlo – continua il barista –. Lui, non riuscendo a raggiungermi, ha spaccato diversi tavolini”.

Sul posto è intervenuta la polizia, che ha rintracciato il gruppo nelle vie limitrofe al bar e ha identificato i giovani. Il titolare del bar, che ha sporto denuncia ai carabinieri, dopo la colluttazione è andato al Cau per i controlli e monitorare le ferite che sanguinavano. Diagnosi: sette giorni di prognosi e tanta paura.

“Questa è la zona rossa della più ampia zona rossa – sostiene –. Siamo circondati da soggetti simili e dal degrado. Qui abbiamo sempre timore o paura. Capita spesso di assistere a episodi di questo tipo”. E per arginare aggressioni, cariche di violenza, e anche il bivacco e il degrado, sarebbe il caso di “aumentare le pattuglie che, in alcuni giorni, sono poche per le strade e accrescere i controlli – riflette Lin –. Anche un servizio delle forze dell’ordine in borghese sarebbe importante per noi”.
www.ilrestodelcarlino.it

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