Spese militari, governo chiede procedure rapide e top secret

Crosetto

Niente controllo preventivo di Corte dei Conti e Ragioneria Generale dello Stato, iter preferenziale accelerato in deroga a regole e procedure d’appalto per gli acquisti della P.A. per quelle spese militari logistiche infrastrutturali che siano riconosciute urgenti per finalità di difesa e sicurezza nazionale da una commissione di magistrati della Corte dei Conti nominata dal ministro deella Difesa a composizione segreta.

In pratica, compravendita di armi e altri contratti sensibili che la commissione di nomina governativa certificasse stipulati per ragioni di difesa e sicurezza nazionale potranno godere del massimo livello di segretezza (qualificati top secret) e di procedure spedite e protette.

Lo prevede una norma messa a punto dal ministero della Difesa e avallata da palazzo Chigi a seguito del vertice Nato di due settimane fa che ha stabilito per tutti i Paesi l’aumento al 5% del Pil delle spese militari e di sicurezza nazionale che viene giustificato con la necessità di “garantire alle Forze armate la piena operatività nell’attuale scenario internazionale, in compiuta aderenza agli standard richiesti in ambito Nato».

Anticipazioni del testo della norma confermata da fonti di palazzo Chigi viene pubblicato oggi da diversi quotidiani.Governo e maggioranza devono ora decidere, realisticamente entro la giornata di oggi, se depositare il testo già domani a Montecitorio sotto forma di emendamento al dl Infrastrutture che la Camera approverà questa settimana: fra domani e martedì in commissione, da mercoledì in aula.

Sul dl Infrastrutture, già sotto i riflettori fra l’altro per l’emendamento poi ritirato sull’aumento in piena stagione estiva di vacanze dei pedaggi autostradali, per le disposizioni per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina qualificato “opera strategica nazionale” e per gli interventi sulla disciplina dei controlli sugli appalti pubblici, il governo ha preannunciato la volontà di chiedere nella giornata di mercoledì il voto di fiducia dell’aula della Camera.

Il voto di fiducia è previsto per giovedì all’ora di pranzo. Al termine del quale inizierà una maratona a Montecitorio su ordini del giorno e per l’approvazione nel merito articolo per articolo della nuova legge. Se l’approvazione finale non dovesse arrivare entro la serata o la notte di giovedì, è prevista seduta in più per i deputati anche venerdì. Il decreto infatti per essere definitivamente convertito in legge dovrà ottenere entro il 21 luglio il sì del Senato, dopo quello atteso in settimana alla Camera. Pena la sua decadenza. (askanews)

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