Il film “Stelle della notte”, grazie ai discutibili criteri dei governi di centrosinistra, aveva incassato un tax credit di 863.595,90 euro
di Lucio Meo – Lo scoop del quotidiano online “Open”, con un articolo firmato da Franco Bechis, getta una ulteriore luce inquietante sulla drammatica vicenda della bambina uccisa aVilla Pamphili dal “regista” Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, forse responsabile anche della morte della sua compagna e madre della piccola, identificata oggi in Anastasia Trofimova, 28enne russa che studiava a Malta.
Secondo la testata online, il killer di Villa Pamphili che era a Roma in cerca di finanziamenti per un film, aveva già ottenuto un cospicuo “bottino” grazie al “tax credit” concessa dallo Stato nei governi rosso-verdi. “Il decreto che ha riconosciuto 863 mila euro è firmato dalla direzione cinema del ministero di Franceschini durante il governo di Giuseppe Conte. Pratica chiusa definitivamente nel 2023, quando la somma è stata scontata in banca”, scrive Bechis su “Open“.
Al regista assassino di Villa Pamphili un tesoretto da Franceschini e Conte
Si fa riferimento al decreto numero 2872 firmato da Nicola Borrelli, allora direttore generale cinema e audiovisivo del Ministero dei beni culturali guidato da Dario Franceschini nel governo Giuseppe Conte bis. La data è del 27 novembre 2020.
Il film “Stelle della notte”, grazie ai discutibili criteri a pioggia dei governi di centrosinistra, aveva incassato un tax credit di 863.595,90 euro per la pellicola del regista Rexal Ford. “Il film dei sogni di Kaufmann-Rexal Ford, quel Stelle della notte, non era solo immaginato in questi mesi come hanno raccontato le cronache. E nemmeno una fantasia quella del tax credit. Perché quello strumento di aiuto finanziario al cinema era già stato attivato 5 anni fa.
Il progetto è stato presentato da una società di produzione internazionale di Malta, la Tintagel Films Llc, che è appunto quella che si è inventato Kaufmann con la falsa identità di Rexal Ford. Al ministero ha inviato un progetto definito del film, la necessaria revisione contabile dei costi sostenuti, la richiesta di finanziamento e il suo passaporto americano. Che oggi sappiamo falso: è lo stesso diffuso dalla trasmissione tv Chi l’ha visto?…”, scrive Bechis.
L’ok della direzione cinema sarebbe arrivato grazie al co-produttore italiano, la società Coevolutions con sede a Roma. Da verifiche fatte da Open con il ministero in realtà la domanda definitiva è stata presentata nel 2023, utilizzando anche un buco nella vecchia normativa: le opere internazionali avevano accesso al tax credit senza obbligo di depositare copia del materiale già girato del film per dare prova tangibile dei costi di produzione. Secondo quanto risulta ad Open una volta ottenuto il via libera definitivo dal ministero, il tax credit è stato effettivamente utilizzato perché risulta una cessione del credito in banca dopo regolare istruttoria dell’istituto di credito. www.secoloditalia.it