Maltrattò e abbandonò il compagno che morì, assolta cubana

legge uguale per tutti

BOLOGNA, 22 MAG – Si è concluso con un’assoluzione un processo in Corte di assise a Forlì per una donna cubana di 44 anni, accusata di maltrattamenti e abbandono di persona incapace aggravato perchĂ© seguito da morte, quella del marito 66enne, avvenuta il 23 marzo 2020 a Tredozio, dove la coppia viveva. I due si erano conosciuti anni fa durante un viaggio dell’uomo, camionista, a Cuba e avevano avuto anche un figlio, che però, dopo un intervento dei servizi sociali, era stato dato in affido dal tribunale per i minorenni. Il 66enne venne trovato in gravi condizioni nella casa e morì poco dopo in ospedale.

Secondo le accuse, la compagna convivente lo avrebbe maltrattato con offese, minacce e lanciandogli contro oggetti. Inoltre non lo avrebbe curato, alimentato e lo avrebbe fatto vivere nella sporcizia, in una situazione igienica sanitaria inadeguata.

Nel corso del processo è stata disposta una perizia psichiatrica sulla donna, difesa dall’avvocato Nicola Montefiori, accertamento che ha concluso per un vizio parziale di mente. Al termine dell’istruttoria, la pm Laura Brunelli ha chiesto l’assoluzione per la parziale incapacitĂ  di intendere al momento dei fatti, e la misura di sicurezza del ricovero in struttura psichiatrica.

L’avvocato Montefiori ha chiesto l’assoluzione perchĂ© il fatto non sussiste: per i maltrattamenti, perchĂ© dalle testimonianze non era emersa in modo univoca la condotta abituale di sopraffazione, mentre per l’abbandono ha sostenuto che la donna non avesse le capacitĂ  di comprendere la gravitĂ  delle condizioni del compagno.

La Corte, dopo due ore di camera di consiglio, ha assolto con la formula perchĂ© il fatto non sussiste per i maltrattamenti, mentre per l’abbandono per la carenza di imputabilitĂ  dovuta alla parziale incapacitĂ  di intendere e volere. E’ stato però disposto, come misura di sicurezza, un anno di libertĂ  vigilata attraverso il competente centro di salute mentale. (ANSA