La crisi dei medici di famiglia colpisce anche l’Emilia-Romagna, dove la carenza strutturale di professionisti della sanità territoriale è diventata un’urgenza evidente
Il bando regionale pubblicato a marzo per assegnare gli incarichi vacanti ha evidenziato un vuoto di 1.434 posizioni, tra medicina generale e servizio 118. A fronte di questi numeri, le candidature effettivamente pervenute sono state solo 349, ovvero meno di un quarto del fabbisogno totale.
Secondo gli esperti interpellati dal Corriere della Sera, il numero dei medici che entreranno effettivamente in servizio sarà ancora inferiore: molte domande vengono presentate per precauzione, senza un reale interesse all’incarico. Le stime più ottimistiche parlano di circa 200 medici disponibili a prendere servizio, lasciando scoperti centinaia di ambiti territoriali.
La Regione si prepara a intervenire per limitare i disagi alla popolazione. «Tali posti saranno assegnati a metà giugno; dopo tale assegnazione, le zone non coperte saranno attribuite a medici con incarico a tempo determinato secondo le necessità delle aziende sanitarie, per consentire a tutta la popolazione l’accesso alle cure primarie», ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi.
«Pertanto non è corretto considerare questi numeri come esito definitivo della copertura delle zone carenti, ma come una fase della procedura di assegnazione». Il nuovo assetto organizzativo introdotto a livello nazionale nel 2024 ha cambiato le regole del gioco: «Il nuovo accordo nazionale entrato in vigore nel 2024 — spiega l’assessore — stabilisce un nuovo criterio di determinazione del rapporto tra il numero dei medici operanti sul territorio e gli abitanti residenti, ovvero un medico ogni 1.200 residenti con un correttivo aggiuntivo di un medico ogni 5.000 residenti».
Le province più colpite sono Modena (267 posti vacanti) e Bologna (247), con criticità concentrate nei comuni montani e nelle periferie urbane. Seguono Reggio Emilia (209), Parma (145), e Piacenza (113). Per quanto riguarda il servizio di emergenza-urgenza, la Romagna risulta l’area più fragile, con una carenza di 51 medici, in gran parte nella zona di Cesena.
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