Nelle Marche mancano 212 medici di base

medico di base

A fronte di un organico di 1.148 medici di medicina generale, nelle Marche ne mancano all’appello 212

(www.corriereadriatico.it) – Una carenza cronica, figlia pure di un turn over quasi inesistente, che andrà ad impattare sull’operatività delle strutture finanziate con il Pnrr, dove queste figure serviranno come il pane. Un vulnus che l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini rimpalla «alla mancata programmazione da parte dei governi di centrosinistra», aggiungendo che «è stata notevolmente mitigata nelle Marche anche dal finanziamento di 150 borse di specializzazione dal 2021. Questo ha consentito di formare nella nostra regione 182 medici di famiglia aggiuntivi».

Il dibattito in aula

Il titolare della delega alla Sanità prosegue nell’invettiva contro l’opposizione: «Se avessimo perseguito la stessa politica precedente, quando venivano finanziate solo cinque borse di specializzazione per i medici di medicina generale, la carenza di oggi sarebbe stata più elevata».
Un nodo, quello di una professione sanitaria ridotta ai minimi termini, affrontato anche ieri durante i lavori del Consiglio regionale su assist di Forza Italia, che ha presentato un’interrogazione sulle tempistiche di attuazione dell’Accordo integrativo regionale (Air) per i medici di base finalizzato ad offrire loro un ventaglio di attività orarie per lo svolgimento del ruolo unico.

«La mancanza di un’offerta oraria articolata tra attività diurna e notturna – l’osservazione della capogruppo degli azzurri Jessica Marcozzi – penalizza i nuovi medici che dovrebbero entrare in professione a ruolo unico, in carenza, appunto di un Air che le individui. I medici che stanno svolgendo attualmente il corso di formazione specifico in medicina generale hanno già dichiarato che, con tali premesse, abbandoneranno la convenzione che avrebbero già conseguito».

Il provvedimento sul ruolo unico è entrato a gamba tesa di recente nel panorama sanitario nazionale. I medici di base sono liberi professionisti convenzionati con lo Stato. Secondo il nuovo contratto, i professionisti che entrano in servizio dopo il primo gennaio 2025 devono assumere il nuovo ruolo unico di assistenza primaria, che praticamente accorpa le due figure del medico di base e della guardia medica, cosa che sta scoraggiando molti corsisti.

La posizione

Saltamartini ha preso tempo: «A breve chiuderemo l’Accordo integrativo regionale, ma intanto abbiamo siglato quello sul fondo residuo con i sindacati dei medici di base». Poi il leitmotiv: «Dal 2021 la giunta ha innalzato il numero delle borse di formazione per i medici di medicina generale portandole a 150 e a 156 nel triennio 2024-2027. Siamo una delle regioni italiane che sta mitigando la carenza di medici di base. Da quest’anno avremo i medici necessari a garantire il turnover legato ai pensionamenti».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *