Casa Bianca: tragico numero di vittime nell’operazione di Israele per liberare gli ostaggi

Sullivan

È “tragico” e “straziante” che tante persone innocenti siano rimaste uccise durante l’operazione condotta da Israele nella Striscia di Gaza per il recupero di quattro degli ostaggi in mano ad Hamas

Lo ha detto in un’intervista all’emittente “Cnn” il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, riferendosi ai 274 morti e 698 feriti che secondo il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, sarebbero stati provocati dall’operazione militare di ieri, 8 giugno. “Non conosciamo il numero esatto, ma persone innocenti sono state uccise e questo è straziante. È tragico”, ha detto Sullivan. “Il presidente (Joe Biden) ha detto di recente che il popolo palestinese sta attraversando un vero inferno perché Hamas sta operando in maniera tale da esporlo al fuoco, mantenendo gli ostaggi nel cuore di affollate aree civili”, ha tuttavia aggiunto l’alto funzionario Usa.

L’operazione è avvenuta all’interno del campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale della Striscia. Israele contesta le cifre fornite dalle autorità palestinesi parlando di un numero di vittime “sotto i cento”, senza precisare quanti di questi siano civili.

“Sfortunatamente, continueremo a vedere operazioni militari con le quali Israele tenta di salvare i propri cittadini e, per la verità, anche i cittadini statunitensi. Quel che noi preferiremmo vedere è un cessate il fuoco nel quale gli ostaggi vengano rilasciati pacificamente”, ha aggiunto Sullivan, senza commentare le indiscrezioni su un possibile contributo statunitense all’operazione israeliana.

“Gli Usa – si è limitato a dire – forniscono sostegno a Israele da diversi mesi per aiutare a identificare i luoghi in cui si trovano gli ostaggi a Gaza e per garantire il loro recupero. Non abbiamo partecipato militarmente a questa operazione”. Secondo Sullivan, il miglior modo per “portare tutti gli ostaggi in salvo e proteggere i civili palestinesi è porre fine alla guerra”, e perché questo accada è necessario che Hamas “dica di sì” al piano proposto la scorsa settimana dal presidente Usa Biden, “l’unica soluzione credibile” sul tavolo.
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