Fabrizio Roncone per www.corriere.it – In un Paese con un briciolo di tenuta etica e morale, vorrei dire in un Paese normale, ma finirei per citare DâAlema, insomma in unâItalia migliore, a uno come Roberto Speranza, che fu ministro della Salute al terrificante tempo del Covid, si porterebbe rispetto profondo se non addirittura riconoscenza. Invece qui si allestiscono commissioni dâinchiesta parlamentari e ad un certo punto, a Montecitorio, si alza una certa Alice Buonguerrieri, deputata di Fratelli dâItalia, una che nel curriculum politico vanta 5 anni da consigliera comunale a Bagno di Romagna, e giĂ parla di condanne, sprezzante e definitiva.
Abbiamo una memoria che fa francamente pena. PerchĂŠ abbiamo dimenticato, molti fingono di dimenticare, che Speranza si ritrova a guidare la sanitĂ italiana proprio mentre, per destino crudele, unâorrida pandemia di stampo medievale cala sul nostro mondo come una coperta mortale.
Per lunghi mesi crepiamo boccheggiando, tossendo, le mani alla gola. Accatastiamo bare (in Italia saranno 197 mila), mentre nessuno, nel pianeta, ci capisce niente. Forse il morbo arriva dalla Cina dove si nutrono di pipistrelli, forse no, forse per contagiarsi basta anche solo uno sguardo, forse sarebbe meglio mettersi una mascherina, però non le abbiamo, cosĂŹ come non abbiamo guanti e nemmeno respiratori. E comunque non esiste un vaccino, e nemmeno ancora unâidea di salvezza. Perciò chi può implora la misericordia di Dio, altri bestemmiano disperati, o straparlano.
Il ministro Speranza è uno di noi con il compito, in questo impazzimento globale, di trovare soluzioni. Ă instancabile, non molla, e comâè naturale ne azzecca alcune (le prime, copiate da altre nazioni) e alcune ne sbaglia. Lo consigliano bene e male, anche se lui cerca solo il bene comune, mentre è aggredito, assediato, insultato dai nemici della scienza e da quei mattacchioni dei No Vax, cui si accodano anche miserabili esponenti politici, alla ricerca del solito peloso consenso (nemmeno a farne i nomi e i cognomi, sapete bene di chi si parla). Oggi Speranza ha 45 anni e vive sotto scorta, perchĂŠ è ancora minacciato.

