Asia Times: gli Usa studiano una fuga da Kiev per Zelensky

Zelensky arrabbiato

Il dipartimento della Difesa Usa starebbe studiando un piano per la fuga del presidente ucraino Volodymyr Zelensky da Kiev, nell’eventualità di un collasso del suo governo

E’ quanto sostiene in un editoriale sul quotidiano “Asia Times” Stephen Bryen, ex funzionario della commissione Relazioni estere del Senato Usa ed ex vice sottosegretario per le politiche della Difesa. Secondo Bryen, il Pentagono si starebbe ispirando all’Operazione Quercia del settembre 1943, quando paracadutisti della Germania nazista liberarono Benito Mussolini dalla prigionia a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, pochi giorni dopo il Proclama Badoglio che annunciava la resa incondizionata delle forze italiane agli Alleati.

Stando all’ex funzionario, la Nato e gli Stati Uniti in particolare versano in una situazione di grande difficoltà dopo il fallimento della controffensiva ucraina della scorsa estate, e a seguito dei recenti successi registrati dalle forze russe sul campo in Ucraina orientale. Sarebbero stati proprio gli Stati Uniti “a incoraggiare il presidente Emmanuel Macron a proporre l’idea di inviare truppe della Nato in Ucraina”, per frenare l’avanzata russa: un’idea che secondo Bryen “non sarebbe stata discussa nei circoli ufficiali, non fosse stato per il fallimento della controffensiva ucraina e il collasso delle difese ad Avdiivka”.

Secondo Bryen, gli Usa sono in difficoltà a causa “della mancanza di supporto politico per qualsiasi operazione militare della Nato in Ucraina”, specie dopo la recente fuga di informazioni riguardante ufficiali delle forze armate tedesche che discutevano l’eventualità di un attacco con missili tedeschi contro il Ponte di Kerch in Ucraina. Austin e il Pentagono si troverebbero “di fronte a un dilemma: senza una provocazione tale da giustificare un intervento della Nato (…) non è chiaro cosa gli Stati Uniti possano fare per salvare l’Ucraina”.

Secondo “Asia Times”, un collasso politico a Kiev, o il tentativo della Russia di forzare politicamente la mano al Paese aggredito, tentando di insediare un presidente disponibile a negoziare, potrebbe fornire agli Usa l’opportunità “per un intervento diretto di forze Nato nel Paese senza suscitare una reazione russa”: tale scenario comporterebbe proprio una esfiltrazione di Zelensky sul modello del salvataggio di Mussolini: in caso di necessità – afferma il quotidiano – il presidente ucraino potrebbe essere evacuato e trasportato in una località dell’Ucraina occidentale, ad esempio a Leopoli. Da lì, Zelensky potrebbe attendere un momento propizio per tornare nella capitale ucraina, oppure – nel caso la situazione si compromettesse ulteriormente – potrebbe fuggire all’estero. Secondo Bryen, l’amministrazione del presidente Joe Biden punta però a scongiurare questo scenario almeno sino alle elezioni presidenziali del prossimo novembre, per evitare il ripetersi di un fallimento politico simile a quello del ritiro delle forze Usa dall’Afghanistan nel 2021.  www.agenzianova.com

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