Giudice Catania, carabiniere che l’ha filmata rischia azione disciplinare

giudice di Catania Apostolico

di Lorenzo Grossi – Iscrizione nel registro degli indagati e azione disciplinare. È questo quello che potrebbe rischiare il carabiniere che ha registrato e fatto diffondere il video della giudice Iolanda Apostolico durante una manifestazione del 25 agosto 2018 a Catania durante il caso dei migranti fermi sulla nave Diciotti. Lui, che lavora come luogotenente nello stesso comune siciliano, ha raccontato ai suoi superiori di averlo postato in una chat di amici, tra cui c’erano anche molti colleghi. Il carabiniere sostiene di non sapere come sia finito nelle mani di Matteo Salvini, che lo ha poi pubblicato sui social, mentre l’onorevole leghista Anastasio Carrà – che era stato il primo a riconoscere il quel video il volto dell’Apostolico – ha negato di avere avuto un ruolo nella sua circolazione.

E così la procura di Catania ha aperto per ora un fascicolo a modello 45, ovvero quello riguardante atti non costituenti notizie di reato. L’inchiesta giudiziaria dovrebbe procedere in parallelamente con quella di Roma, che è stata recentemente aperta dopo l’esposto del parlamentare Angelo Bonelli, dei Verdi. Nel frattempo, come aveva fatto sapere questa mattina Repubblica, l’Arma avrebbe aperto un fascicolo disciplinare nei confronti del carabiniere: questo perché esistono circolari specifiche – alcune emanate dopo il caso Cerciello Rega – che vietano la diffusione di materiale prodotto mentre si sta prestando servizio. E il militare in quel momento, per sua stessa ammissione, stava lavorando. In giornata, poi, arriverà la puntualizzazione per cui soltanto all’esito dell’azione penale che eventualmente sarà avviata dalla procura di Catania ci potrà essere una valutazione disciplinare interna dell’Arma sul carabiniere che ha girato e diffuso il video.

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Contestualmente anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato accertamenti su Iolanda Apostolico i quali erano già stati definiti qualche giorno fa “doverosi”. Verifiche che per ora, come si apprende in ambienti di via Arenula, sono funzionali a rispondere alle interrogazioni parlamentari annunciate dal centrodestra, che continua a chiedere a Nordio di inviare degli ispettori al tribunale di Catania. Il carabiniere sotto “accusa”, intanto, sostiene di aver girato il video con un telefonino e non con la videocamera. Il militare avrebbe deciso di riferire spontaneamente ai suoi superiori di avere registrato il video, cinque anni fa, ma “senza alcuna finalità”. Il filmato non sarebbe “mai stato allegato ad atti interni o a informative all’autorità giudiziaria”. Poi, quando è scoppiato il caso Apostolico, il carabiniere avrebbe deciso di condividere le immagini con una “ristretta cerchia di persone”.
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