Lecce, manca il ghiaccio in ospedale: chiesto aiuto a una pescheria

ghiaccio

L’azienda ospedaliera “Vito Fazzi” ha dovuto chiedere aiuto a una pescheria della zona per sopperire alla carenza di ghiaccio e poter curare un paziente arrivato in struttura con la febbre a 42 che non rispondeva alle cure. E così, direttamente al Pronto Soccorso, sono arrivati sei sacchi di ghiaccio da dieci chili l’uno.

Le richieste triplicate

L’aumento dell’utenza vacanziera, insieme alll’ondata di calore, ha messo a dura prova il sistema sanitario del 118 della Puglia, con emergenze nelle varie Asl. Complessivamente le chiamate in entrata dagli utenti e in uscita dalla centrale verso i mezzi di soccorso sono state oltre 2mila in 24 ore. Il Pronto Soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” ha dovuto gestire decine di codici rossi contemporaneamente, fra i quali ben sei pazienti con colpo di calore e febbre fino a 41 e 42 gradi.

La scelta di rivolgersi alla pescheria

E’ stato il direttore generale della Asl, Stefano Rossi, a spiegare cosa è accaduto: “Per il protrarsi delle elevate temperature corporee e dopo aver constatato insieme ai rianimatori l’inefficacia della sola terapia medica, nella tarda serata di venerdì, una dottoressa del Pronto Soccorso ha interpellato il medico di turno della Direzione medica facendo presente la necessità di un ulteriore quantitativo di ghiaccio per ridurre la temperatura dei pazienti che non rispondevano alle cure”. A quel punto il medico ha contatto la ditta De Mar che si occupa di prodotti ittici. “La pescheria – spiega Rossi – ha provveduto alla consegna rapida e gratuita di sei sacchi di ghiaccio da dieci chili”.  tgcom24.mediaset.it

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