Lula, schiaffo alla UE: “Non vogliamo imposizioni”

Lula e von der Leyen

“Non siamo interessati ad accordi che ci condannino all’eterno ruolo di esportatori di materie prime, minerali e petrolio”. Lo afferma il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, presidente di turno del Mercosur, riferendosi all’accordo commerciale con l’Ue, ed in particolare all’accesso delle imprese europee alle gare pubbliche nei Paesi del blocco.
“Non è ammissibile rinunciare al potere d’acquisto dello Stato, uno dei pochi strumenti di politica industriale che ci è rimasto”, ha detto.

Il presidente brasiliano ha partecipato al 62/mo vertice del Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale, a Puerto Iguazu, in Argentina. Nell’occasione, Lula ha assunto la presidenza del blocco – che è rotativo per sei mesi – fino alla fine di quest’anno, con la sfida di sbloccare l’accordo con l’Unione europea. Quest’ultimo è stato raggiunto nel 2019 durante il governo dell’ex presidente Jair Bolsonaro dopo 20 anni di trattative. Tuttavia, ci sono parti del trattato ancora in fase di negoziazione e che l’attuale governo Lula vorrebbe risolvere entro quest’anno. Al summit partecipano, tra gli altri, anche i presidenti dell’Argentina, Alberto Fernández, del Paraguay, Mário Abdo Benítez, e dell’Uruguay, Luiz Lacalle Pou. Secondo il governo brasiliano, “l’evento è un punto importante nella ricostruzione delle relazioni diplomatiche e dei partenariati con i Paesi più vicini”.

Mi impegno a concludere un accordo con l’Unione europea, che deve essere equilibrato. Il documento aggiuntivo presentato dall’Ue a marzo di quest’anno è inaccettabile, i partner strategici non negoziano con diffidenza. È imperativo che il Mercosur presenti una risposta rapida e energica” ha anche detto Lula al vertice dichiarandosi poi disponibile a firmare un accordo con l’Ue, ma non con “una spada puntata alla testa”. “Non vogliamo imposizioni – ha dichiarato -. È un accordo di partenariato strategico e nessun partner strategico punta una spada alla testa dell’altro. Sediamoci, sistemiamo le divergenze e vediamo cosa va bene per gli europei, per il Mercosur e per il Brasile”, riferendosi al documento aggiuntivo sull’ambiente che Bruxelles vuole aggiungere all’intesa.

Il Mercosur non guarda solo all’accordo con l’Unione europea, ma intende “esplorare nuovi fronti negoziali con partner come Cina, Indonesia, Vietnam e i Paesi dell’America centrale e dei Caraibi” ha sottolineato Lula annunciando di voler “avanzare con gli accordi in via di negoziazione con Canada, Corea del Sud e Singapore”, perché “la proliferazione di barriere commerciali perpetua le disuguaglianze e danneggia i Paesi in via di sviluppo”.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/07/04/lula-allue-mercosur-non-firma-accordi-che-ci-condannano_6c7d97da-c854-4901-a01a-4a216889c5e4.html

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