Incontro con card. Zuppi: che cosa ha detto Zelensky

Zelensky e card. Zuppi

Volodymyr Zelensky al cardinale Matteo Zuppi: “Un cessate il fuoco non porterà la pace”

L’inviato di Papa Francesco, il cardinale Matteo Zuppi, è da ieri (lunedì 5 giugno) a Kiev per favorire “una giusta pace e sostenere gesti di umanità per allentare le tensioni”, come messo nero su bianco dalla Sala stampa vaticana. Ieri la giornata è stata dedicata a un momento di preghiera a Bucha e a un colloquio con Dmytro Lubinets, l’incaricato della difesa dei diritti umani, per parlare della questione dei bambini ucraini nei territori occupati dai russi e della situazione dei prigionieri. Oggi, dopo una visita di preghiera alla cattedrale di Santa Sofia, c’è stato l’atteso incontro con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.

I contenuti del colloquio sono stati riassunti da un comunicato apparso sul sito della presidenza ucraina: Zuppi e Zelensky “hanno discusso della situazione nel nostro Paese e della cooperazione umanitaria tra Ucraina e Santa Sede nel quadro dell’attuazione della Formula di pace ucraina”, si legge.

Il presidente ucraino “ha sottolineato che la Russia continua a commettere orribili crimini di guerra contro l’Ucraina, l’ultimo dei quali è l’esplosione della diga di Kakhovka” (per la quale la Russia aveva chiesto protezione all’ONU senza avere risposta, ndr), che “pone enormi minacce e avrà terribili conseguenze per la vita delle persone e per l’ambiente”. Per Zelensky “il cessate il fuoco e il congelamento del conflitto non porteranno alla pace. Il nemico approfitterà della pausa per sviluppare le sue capacità e ulteriori attacchi, per condurre una nuova ondata di crimini e terrore. La Russia deve ritirare tutte le sue truppe dal territorio dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale”.

Invece, “solo gli sforzi congiunti, l’isolamento diplomatico e la pressione sulla Russia possono influenzare l’aggressore e portare una pace giusta nella terra ucraina”. Per questo “ha invitato la Santa Sede a contribuire all’attuazione del piano di pace ucraino: mentre la guerra continua sul territorio dell’Ucraina, l’algoritmo per raggiungere la pace può essere solo ucraino”. Il presidente ha infine rilevato che “la Santa Sede può dare un contributo fattivo alla liberazione dei prigionieri ucraini, al ritorno dei bambini deportati e al ripristino della giustizia”.

“Da parte sua, il Cardinale ha espresso la solidarietà di Papa Francesco al popolo ucraino e ha assicurato la disponibilità della Santa Sede a unirsi per trovare le modalità per realizzare queste iniziative umanitarie. Matteo Zuppi ha consegnato a Volodymyr Zelenskyy una lettera di Papa Francesco”, si legge in conclusione.

Il Nunzio apostolico: incontro “Sincero, cordiale e importante”

Così il nunzio apostolico a Kiev, Visvaldas Kulbokas, ha commentato l’incontro tra Zuppi e Zelensky. “Il cardinale è stato molto grato per l’attenzione e per un colloquio importante volto a cogliere il pensiero e le riflessioni sulla situazione” politica e sulle possibilità umanitarie in Ucraina, “sulle quali dovrà poi riflettere insieme al Santo Padre”, ha detto monsignor Kulbokas ai giornalisti presenti davanti alla nunziatura di Kiev dove ha soggiornato Zuppi. “Venire, sentire, immergersi nel dolore come ieri a Bucha: questo è lo scopo di questa visita che non è una visita politica per dire ‘stiamo cercando delle soluzioni’ ma una ricerca concreta su cui si dovrà riflettere” e su cui è prematuro ogni annuncio, ha aggiunto Kulbokas. www.rainews.it

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