Migranti, UE: “in acque libiche possono intervenire solo i libici”

barcone

Continuano le ricerche dei dispersi dopo il naufragio di un gommone che si è capovolto ieri in acque Sar libiche: al momento 30 persone risultano disperse e 17 sono state tratte in salvo. Alarm Phone accusa l’Italia di aver “ritardato consapevolmente i soccorsi, li hanno lasciati morire”. La Guardia Costiera replica: “L’intervento è avvenuto al di fuori dell’area di responsabilità Sar italiana registrando l’inattività degli altri Centri nazionali di soccorso marittimo interessati per area”.

E mentre si riaccende la mai sopita polemica politica, in mattinata a Palazzo Chigi si è tenuto un vertice sui migranti, a cui hanno partecipato la premier Giorgia Meloni, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello della Difesa Guido Crosetto, quello degli Esteri Antonio Tajani, quello delle Infrastrutture Matteo Salvini e i vertici dei Servizi segreti.

Sul punto è intervenuta anche l’Ue. La portavoce della Commissione europea, Ana Pisonero, parlando proprio del naufragio al largo delle coste libiche, ha riconosciuto che “c’è una necessità di rafforzare la capacità libica, perché non sempre hanno i mezzi” per gestire le frontiere, sottolineando che “quando ci sono persone in pericolo è obbligatorio intervenire”. Per questo, dall’Europa arriveranno presto “altre imbarcazioni”.

L’altro portavoce della Commissione, Peter Stano, ha intanto precisato che l’operazione navale europea “Irini” non può però operare nelle acque della Libia: le operazioni di ricerca e soccorso in quelle zone “sono autorizzate solo per le imbarcazioni libiche”
https://tg24.sky.it/mondo

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K