Meluzzi spiega la ‘sindrome del risvegliato’

Video di Radio Radio TV – “L’uomo è un animale gregario, che si presta facilmente ad entrare nel mondo dell’uniformità gregaria. Mark Twain dice che è più facile fregare qualcuno che convincerlo del fatto che è stato fregato perché scatta il mondo della dissonanza cognitiva: accettare l’idea che ho sbagliato vuol dire negare me stesso.

È la sindrome che scatta in chi si sta risvegliando: la sindrome del risvegliato. Ad esempio qualcuno che avuto un lutto dovuto alla vaccinazione…il trauma è talmente forte che non può negare come fosse una menzogna. La sindrome che che scatta in lui al “risveglio” è tragica: insonnia, ansia, agitazione…è come se entrasse in una specie di rottura esistenziale, che sta tra la sindrome depressiva ad una condizione psicoticizzante.

Sono meccanismi che un gruppo di abilissimi psicologi sociali agli ordini di Davos è riuscito a realizzare in questa faccenda. Prima che questa massa disperata possa risvegliarsi sapete quanto dovrà passare? e quanti guai dovremo vivere?

C’è una rottura dei meccanismi profondi, non di quelli empirici pragmatici, ma di quelli legati ad un cervello inconscio che vive in meccanismi e con strutture di pensiero diverse da quelle della decisione empirica.

Per fare questo hanno dovuto ricorrere prima ad un grande aerosol della paura. Ci sono voluti due anni per arrivare a questo risultato, non ci sarebbero riusciti il primo giorno. Come adesso non ci riusciranno con il vaiolo, perché il meccanismo l’abbiamo già visto. Molti si adegueranno per disciplina e altri diranno: “possibile che ogni sei mesi c’è una nuova epidemia”. Il gioco si fa scoperto.

Degli studi scientifici non interessa a nessuno”.

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