Prese in ostaggio vigilante in Duomo: egiziano assolto “per vizio di mente”

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Assolto per totale vizio di mente Mohamed Zin Elaabdin Elhosary Mahmoud, l’egiziano che prese vigilante in ostaggio in Duomo. L’uomo che lo scorso agosto prese in ostaggio con un coltello a serramanico una guardia giurata all’interno del Duomo di Milano è stato assolto in quanto “non imputabile” perché “totalmente incapace” di intendere e di volere al momento dei fatti. A deciderlo è stato il giudice Silvana Pucci della settima sezione penale di Milano, la quale vista la pericolosità sociale dell’uomo ha stabilito per lui la misura di sicurezza di 3 anni in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (la struttura che ha sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari).

Per l’imputato lo scorso gennaio il giudice per l’indagine preliminare Raffaella Mascarino, in seguito alla perizia psichiatrica effettuata durante le indagini coordinate dal pm Enrico Pavone, aveva disposto il trasferimento da San Vittore a una Rems, ma al momento il 26enne si trova ancora in carcere perché nella struttura che dovrebbe ospitarlo non è ancora stato trovato posto. La valutazione degli psichiatri aveva evidenziato come il ragazzo fosse affetto da vizio totale di mente e socialmente pericoloso.

Armato di coltello prende in ostaggio un vigilante

Il fatto era accaduto intorno alle 13 di mercoledì 12 agosto 2020. Tutto era iniziato in seguito a un normale controllo di polizia: una pattuglia del commissariato Centro si era avvicinata al giovane, seduto sugli scalini di fronte alla cattedrale, e gli aveva chiesto i documenti. Lui aveva preso tempo e pochi attimi dopo si era alzato ed era scappato verso l’ingresso riservato ai fedeli.

In questo frangente aveva spinto una prima guardia giurata che stava sorvegliando l’entrata, successivamente – una volta guadagnato l’ingresso – era stato raggiungo da un secondo vigilante che aveva cercato di bloccarlo. A quel punto il malvivente aveva estratto un coltello con una lama di 10 centimetri, lo aveva minacciato e costretto a sedersi a terra, tenendolo in ostaggio.

Erano stati attimi di tensione ma gli agenti avevano immediatamente attivato il protocollo di sicurezza. Grazie a una mossa da manuale erano riusciti a bloccarlo e immobilizzarlo. Il 26enne, una volta portato in questura, aveva pronunciato frasi sconclusionate.

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