“Ricciardi distrusse il centro epidemiologico”, accusa dell’ex ministro Guidi

Ricciardi

“Se ci siamo trovati inermi a dover arrancare perché non avevamo le armi per rispondere alla pandemia è perché Ricciardi ha distrutto il servizio di prevenzione e vigilanza delle malattie infettive e dell’epidemiologia!”

A lanciare questa accusa è l’ex Ministro della Famiglia Antonio Guidi che, ai microfoni di RADIO RADIO TV, ha raccontato di quella che lui stesso ha definito “una delle nefandezze compiute da Walter Ricciardi”.
L’attuale braccio destro del Ministro della Salute Roberto Speranza, ai tempi della sua carica di Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (2015-2018) avrebbe infatti avuto un ruolo decisivo nella chiusura del Cnesps, il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità, un istituto il cui compito era quello di fare prevenzione, sorveglianza e controllo delle malattie infettive al fine di contrastare le epidemie.

L’istituto, difeso a spada tratta da centinaia di esperti, studiosi e ricercatori che hanno tentato in ogni modo di salvarlo, è venuto meno nel 2016 a causa del piano di “riorganizzazione dell’ISS” operato proprio dall’allora Presidente Walter Ricciardi. Ente che oggi avrebbe certamente svolto un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza scatenata dal Covid-19.

Ricciardi nominato commissario e poi Presidente da Renzi

Ricciardi è subentrato al grande Oleari, che era un mio funzionario di Ministero, da Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Dovete sapere che dal ’70 esisteva un nucleo, che poi è diventato un servizio, di prevenzione e vigilanza perché si è capito che aumentando gli scambi mondiali aumentavano i rischi delle pandemia. Si sapeva!

Bene, a un certo momento viene nominato commissario e poi Presidente da Renzi questo Ricciardi. Cosa ha fatto tra le tante nefandezze? Ha distrutto ha distrutto il servizio di prevenzione e vigilanza delle malattie infettive e dell’epidemiologia, tant’è che la dottoressa Salmaso si è dovuta dimettere e 2000 esperti di epidemiologia sono andati in ginocchio a dire a Ricciardi di non chiudere questo servizio.

Se abbiamo fatto ritardi, se non abbiamo fatto il piano, che abbiamo riesumato il piano epidemiologico nazionale di secoli prima, è perché questo servizio, si dice per avere nuove prebende, è stato distrutto da Walter Ricciardi. Bisogna dirle queste cose! Perché è stato distrutto questo servizio? Lo ha distrutto per avere qualche altra cosa. Ma senza questo servizio ci siamo trovati inermi a dover arrancare perché non avevamo le armi per rispondere alla pandemia”.

Antonio Guidi ricorda nitidamente – e con rabbia – quella circostanza. A ‘Un giorno speciale’, con Francesco Vergovich e Fabio Duranti, ecco il suo racconto.

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