Niente fondi per carne, salumi e vino: l’Ue uccide l’Italia

L’Unione europea, che vuole escludere dai fondi di promozione carne, salumi e vino prevedendo etichette dissuasive sui prodotti, danneggiando il made in Italy – I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi e Gabriele Veneri, rispettivamente componenti della Commissione Sviluppo economico e della Commissione Politiche europee, annunciano una mozione alla Regione Toscana contro il Piano europeo d’azione per la salute, che minaccia il nostro settore agroalimentare.

“Di recente mi sono recato in visita presso una eccellenza del settore vitivinicolo toscano, il consorzio dei vini Candia dei Colli Apuani. Anche loro, al pari di tanti loro colleghi del settore enogastronomico, sono preoccupati per l’ennesima decisione dirigista dell’Unione europea, che vuole escludere dai fondi di promozione carne, salumi e vino prevedendo etichette dissuasive sulle bottiglie come accade per i pacchetti di sigarette -dichiara il Consigliere regionale Vittorio Fantozzi– Una follia che si commenta da sola e che comprometterebbe, per molte aziende in maniera definitiva, la possibilità di riagganciare, pandemia permettendo, i fondamentali mercati esteri. Con conseguenze pesanti per economia, occupazione, biodiversità e identità culturale del Paese. Ci opporremo in tutte le sedi contro questa decisione”.

Carne, salumi e vino esclusi dai fondi promozione – “Non contestiamo la necessità di tutelare la salute dei consumatori, alla base della decisione dell’Unione Europea, ma il modo in cui viene applicata. Non si deve criminalizzare il singolo alimento, che come nel caso della salumeria è parte del patrimonio culturale e culinario del nostro Paese -dichiara il Consigliere regionale Gabriele Veneri– Il problema, come in tutte le cose, sta nell’abuso e nella sregolatezza del consumo. Invece, si dà vita a un provvedimento ideologico e colpevolizzante verso singoli alimenti, che avrà come unico effetto quello di minare alla base ogni possibilità di ripresa e di mettere ai margini del tessuto produttivo migliaia di lavoratori del settore. La Regione deve opporsi in modo deciso a questo insensato dirigismo di Bruxelles”.

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