Con Mario Draghi fine delle PMI italiane e sbarco dei mercati esteri

Il giornalista cattolico e saggista Maurizio Scandurra sottolinea il rischio di azzeramento del tessuto imprenditoriale locale a vantaggio dei grandi gruppi multinazionali.

Mario Draghi, pur se italiano di nascita, ma solo quello, rappresenta un fil rouge preferenziale per lo sbarco nello stivale degli interessi coloniali dei mercati esteri. Che salutano inneggianti colui che media e informazione pilotata spacciano per il salvatore della patria, ma che in realtà ne rappresenta un sottile e mica tanto velato carnefice.

E’ impossibile rialzare la testa economicamente rinunciando alla sovranità nazionale. E’ impensabile credere che un’Italia dell’euro possa tornare a godere di ottima salute finanziaria ed economica senza aver firmato un patto debitorio con la UE da far persino invidia alla Vita Eterna di biblica memoria.

E’ inaccettabile pensare all’adeguamento di un Paese unico e peculiare come l’Italia alle tendenze mondialiste, globaliste, progressiste che trovano nei grandi gruppi lobbisti di massofinanza d’oltreconfine la loro massima e peggiore espressione, a discapito delle imprese del territorio.

La svendita della Lega e di Forza Italia al governo dell’Europa dei banchieri rappresenta un tradimento omicida della volontà elettorale di chi, dall’avvento di Mario Draghi, ha militato in quelle formazioni politiche. Resta in campo, quantomeno, il coraggio anche strategico di Fratelli D’Italia, pronta abilmente a raccattare esuli, profughi e transfughi insoddisfatti: che punta mirabilmente, unica vera opposizione rimasta, alla Presidenza delle Commissioni delle due Camere, come prassi vuole.

Nei discorsi farneticanti e per nulla filoitalici del neoeletto Presidente del Consiglio, fortemente voluto da un incomprensibile Sergio Mattarella totalmente asservito e piegato agli interessi maggioritari dell’Unione, c’è posto solo per affermazioni che in premessa e in sostanza inneggiano a un’Italia inscindibile dall’Europa, e con essa possibilmente ancora meglio un tutt’uno.

Ma non è così che risorgeremo dalle ceneri attuali: che, più che ai cocci di una pandemia, sono in realtà lo specchio cocente degli effetti devastanti del più grande inganno e danno universale perpetrato ai danni della libertà e dell’emancipazione raggiunta dai popoli dal secondo Dopoguerra a oggi.

Solo un riscatto popolare, sovrano e di piazza insieme, potrà letteralmente mandare a fanculo le ignobili trame del ‘Great Reset.

Confidiamo presto nell’intervento di Dio, e della Santa Vergine Maria, mai come in questo secolo posta dal Creatore a baluardo e controllo delle intemperie del Maligno che porta sempre più il nome di Joe Biden, Bruxelles, Bill Gates, World Economic Forum e così via.

Maurizio Scandurra

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