Veto su Recovery fund, Slovenia si schiera con Ungheria e Polonia

LUBIANA – Il primo ministro sloveno ha annunciato il suo sostegno al veto di Ungheria e Polonia sul Recovery Plan. “Solo un organo giudiziario indipendente può dire cos’è lo Stato di diritto, non una maggioranza politica”, ha scritto Janez Janša in una lettera inviata il 17 novembre al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e di cui l’agenza France Presse ha preso visione.

Poco prima il premier ungherese, Viktor Orban, ha dichiarato con un tweet: col Recovery Plan l’Ue “vuole ricattare chi si oppone all’immigrazione”, ribadendo che non ci sarà “accordo senza criteri oggettivi e la possibilità di fare ricorso”. L’Ungheria, che lunedì ha posto il suo veto sul piano di rilancio europeo per uscire dalla crisi causata dalla pandemia di coronavirus, sostiene che una volta che sarà adottato “non ci saranno più ostacoli per vincolare gli Stati membri ai meccanismi di sostegno all’immigrazione”.

Nella lettera inviata ai leader dell’Unione europea, il premier conservatore sloveno Janša chiede un ritorno all’accordo raggiunto al vertice di luglio sul quadro finanziario per affrontare l’epidemia, senza subordinare l’uso dei fondi allo stato di diritto. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa STA, nella lettera indirizzata, fra gli altri, al presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, Janša sostiene che lo stato di diritto deve essere rispettato in tutta l’Unione, senza “meccanismi discrezionali basati non su un giudizio indipendente ma su criteri politicamente motivati”.  ANSAMED

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K