Vertice per patto UE contro il terrorismo islamico, Italia non invitata

Dopo la nuova ondata di attacchi terroristici in Francia e in Austria, l’Europa si organizza per fermare la violenza dei radicali islamici con una serie di misure come formazione di imam europei e revisione di Schengen. Il “vertice” è partito da Emmanuel Macron e dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz per allargarsi ad Angela Merkel, al premier olandese Mark Rutte e ai due leader Ue Ursula von der Leyen e Charles Michel. Ma non ha coinvolto l’Italia.

Social e Rete sotto controllo – All’Eliseo spiegano che la sceltà è stata quella di riunire Paesi direttamente colpiti negli ultimi anni dal terrorismo, e tra questi l’Italia non compare, tanto che sono stati esclusi, in attesa di un consiglio europeo, anche Grecia e Spagna, dicono da Palazzo Chigi. Al vertice, scrive la “Repubblica”, si è parlato anche di controlli mirati su WhatsApp e Telegram, e di cancellare entro un’ora dalla Rete i contenuti che incitano all’odio.

European Act contro la radicalizzazione – Una serie di misure, un “European Act”, che sarà discusso venerdì dai ministri dell’Interno e poi esaminata dal Consiglio di dicembre. Francia a Austria puntano sul potenziamento di strumenti già attivi, auspicando una maggiore collaborazione tra polizia e intelligence. La bozza del piano illustra “azioni per prevenire la radicalizzazione” e tra queste c’è l’ipotesi di controllare WhatsApp, Signale Telegram. Multe alle piattaforme nel caso sarebbero previste nel Digital Service Act nel caso in cui non vengano cancellati entro un’ora dalla pubblicazione i messaggi d’odio.

Schengen e frontiere – Ma si parla anche di maggiori controlli alle frontiere e di revisione di Schengen. Macron ha precisato che “lotta all’immigrazione clandestina e terrorismo” sono due cose ben diverse, ma ha aggiunto che “dobbiamo guardare con lucidità i collegamenti tra questi due fenomeni”. La Merkel ha aggiunto che “non si tratta di introdurre controlli interni, ma di proteggere le frontiere esterne della Ue”.

Imam e formazione “europea” – La bozza precisa che “le organizzazioni che sostengono contenuti ostili all’integrazione saranno escluse dai fondi pubblici” e la Merkel ha insistito sull’importanza di formare “in proprio” gli imam in Europa. In Germania è stata istituita dal governo una Conferenza sull’Islam che si occupa della loro formazione e la Francia studia una legge che metta fine all’invio dall’estero di responsabili delle moschee. tgcom24.mediaset.it

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