Di Maio: Sì al terzo mandato, perdere Virginia Raggi sarebbe un suicidio

Luigi Di Maio: “Quasi cinque anni fa, quando Virginia Raggi è stata eletta, ero responsabile dei Comuni 5 Stelle. Ciò che è successo e abbiamo vissuto insieme nei primi mesi del suo mandato non ha precedenti storici. L’aggressione nei suoi confronti avrebbe schiacciato una mandria di bufali. In questi anni non sempre siamo stati d’accordo su tutto, ma è indiscutibile che su di lei si sia abbattuto un uragano e che solo insieme siamo stati più forti di tutto.
E tutti oggi le riconoscono la capacità di aver sostenuto una pressione senza precedenti. Questo è molto utile per un amministratore, perché se sostieni una pressione del genere sostieni anche le pressioni dei malintenzionati che ronzano intorno alle casse della città.

Oggi siamo chiamati a votare su Rousseau per sbloccare il terzo mandato a Virginia Raggi e a tutti gli altri nostri Sindaci che vogliono ricandidarsi per un altro mandato.

IO VOTERÒ SÌ, credo che sia giusto.
Perché il MoVimento si evolve e mai come in questo momento sta prendendo coscienza del fatto che perdere persone che abbiano maturato una tale esperienza come Virginia sarebbe suicida. Meglio tardi che mai.

Siamo un movimento e i più grandi passi in avanti li abbiamo fatti quando abbiamo preso coscienza dei nostri limiti.
Quindi io voterò SÌ per dare la possibilità a un nostro sindaco di continuare a portare avanti l’esperienza già maturata nella propria città. Significa dare continuità a un lavoro, significa non lasciare tutto in sospeso, significa non dover ricominciare ogni volta da capo.

Il MoVimento 5 Stelle oggi è una forza di governo. Come forza di governo abbiamo abolito i vitalizi, introdotto la prima vera legge contro la corruzione, il 20 e il 21 settembre porteremo gli italiani a tagliare il numero dei parlamentari. Diciamocelo: senza il M5S al governo tutto questo non sarebbe mai successo. E se vogliamo continuare a cambiare le cose, dobbiamo prenderne contezza.
La scelta è una: continuare a combattere per provare a cambiare il Paese o restare a guardare?

Questa scelta si lega anche al secondo quesito, in cui siamo chiamati a sbloccare nelle elezioni comunali la possibilità di allearci con altre forze politiche.

IO VOTERÒ SÌ perché innanzitutto ho fiducia nei nostri gruppi comunali. Ci sono 5 comuni che hanno deciso di fare delle coalizioni a livello territoriale insieme ad altre liste civiche. Con candidati terzi che siano ampiamente rappresentativi del programma che hanno sottoscritto, un programma in cui naturalmente ci sono le nostre 5 Stelle, i nostri principi, i nostri valori.

Niente di più e niente di meno di quello che abbiamo già fatto al Governo centrale. Ho partecipato io in prima persona alla formazione di due governi, sono pronto a testimoniare con i fatti che il MoVimento 5 Stelle senza molta ma molta elasticità e contro molta ma molta rigidità, non avrebbe mai portato Giuseppe Conte alla presidenza del Consiglio.

Sia chiaro: ogni territorio ha partiti che si comportano in un determinato modo. E ci sono dei territori in cui è meglio starne lontanissimi, ma in altri in cui si è lavorato anche insieme, all’opposizione, le possibilità di realizzare un progetto comune rispondono alle reali possibilità di cambiare davvero le cose, di realizzare ciò per cui abbiamo sempre lottato, ciò per cui i nostri territori hanno investito energie e i nostri attivisti, a volte, si sono presi anche denunce. Per questo da sempre dico che l’ascolto concreto dei territori, faccia a faccia, guardandosi negli occhi, è fondamentale per capire la direzione da prendere.

Io penso che finché le evoluzioni verranno dal basso, ad esempio da un sindaco come Virginia Raggi che ha dato tutta se stessa o dai 5 comuni che, dopo anni e anni di lavoro, oggi chiedono di presentarsi in coalizione, non dobbiamo avere pregiudizi di alcun genere.

La fiducia tra noi è la cosa più importante di tutte. Con la fiducia si costruisce il futuro. Si costruisce un intero Paese.

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