Traffico di influenze, cellulare di Tiziano Renzi intestato a extracomunitario

Nuova perquisizione nella villa di Tiziano Renzi: su ordine della procura di Firenze, la Guardia di Finanza si è presentata ancora una volta nell’abitazione del padre dell’ex premier Matteo Renzi. Le perquisizioni sono state disposte nell’ambito dell’inchiesta per traffico di influenze illecite coordinata dai pm Luca Turco e Christine Von Borries che vede indagati Renzi senior e il suo ex socio, l’immobiliarista pugliese Luigi Dagostino.

Secondo quanto riporta il ‘Corriere della Sera’, gli investigatori hanno portato via diversi computer e un telefono cellulare in uso a Tiziano Renzi, che risulterebbe però intestato a un extracomunitario. Secondo gli inquirenti, quel telefonino sarebbe stato utilizzato da Renzi al posto del suo per paura di essere intercettato, nel periodo seguente l’arresto per bancarotta fraudolenta, risalente al febbraio scorso.

Le perquisizioni sono state effettuate il 3 ottobre, pochi giorni prima della sentenza di condanna per false fatturazioni di Tiziano Renzi, della moglie Laura Bovoli e di Luigi Dagostino. Lunedì 7 ottobre i coniugi Renzi sono stati condannati a 1 anno e 9 mesi ciascuno per due fatture emesse nel 2015 dalle loro società per uno studio di fattibilità, secondo l’accusa in realtà mai realizzato, di un punto ristoro all’outlet di Reggello.

Dall’indagine sulle false fatturazioni era nata quella sul traffico di influenze. Secondo l’ipotesi dei pm fiorentini, quelle somme di denaro sarebbero state versate a papà Renzi per la sua attività di lobbista: nel mirino degli inquirenti ci sarebbero diversi incontri con l’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti.

VIRGILIO NOTIZIE | 10-10-2019 12:41

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