Feltri: questo governo non potrebbe guidare una bocciofila di periferia

So per esperienza decennale che ai lettori non importa nulla dei ministri di un nuovo governo, specialmente se si tratta di personaggetti sconosciuti e senza spessore. Pertanto risparmio loro di tracciarne la ininfluente biografia, cioè evito di addentrarmi in curriculum pressoché insignificanti.
Mi limito a segnalare che Di Maio è passato dal ministero del Lavoro a quello degli Esteri. Una carriera formidabile per uno che non ha mai lavorato, se non come bibitario allo stadio San Paolo di Napoli, ed è approdato alla Farnesina dove si richiede la conoscenza dell’ inglese, lingua priva del congiuntivo, ignoto a Gigino. Costui tirerà un sospiro di sollievo non dovendo più coniugare i verbi in base alla consecutio temporum, per lui una ossessione. Ci felicitiamo con il leader dei 5 Stelle il quale d’ ora in poi non verrà più preso per il culo a causa della sua incapacità di adeguarsi alle regole dell’ italiano. Potrà parlare in napoletano e far tradurre le sue frasi scoordinate ai propri funzionari acculturati addetti alle relazioni internazionali. Sarà comunque divertente seguirne le trasferte in Paesi stranieri e verificare in quali idiomi si esprimerà per dire le solite cazzate.

L’ intera compagine governativa è piena di gente improbabile, di serie B, che farebbe fatica a guidare una bocciofila di periferia. Un esecutivo così scassato l’ Italia non lo ebbe mai e ciò se da un lato sputtanerà la nostra povera patria, dall’ altro garantirà un grande divertimento a tutti i nostri connazionali.

Peggio non poteva capitare, ma non stracciamoci le vesti. Limitiamoci a vomitare per qualche tempo, che non sarà troppo lungo, speriamo. Una squadra tanto sgangherata ci riempie di vergogna e ci induce a pensare che al male, in effetti, non vi è limite.
Non riesco a immaginare quale sia l’ umore di Mattarella, costretto a benedire questa porcata. Lasciamo a Conte il suo zoo pieno di terroni e ostile al Nord che li mantiene tutti.

di Vittorio Feltri

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