Affidi illeciti, basta ipocrisie: tutti sapevano e Bibbiano non è una novità

di Daniela Nazzaro – Nel 2013 l’ex giudice minorile Avvocato Morcavallo denunciava in una trasmissione televisiva il business degli affidamenti e delle adozioni minorili: “Un giro di 2 miliardi di euro all’anno di danaro pubblico assegnato a istituti privati e religiosi…per gestire 35 mila bambini sottratti alle famiglie…Un vero e proprio mercato degli affidamenti e delle adozioni attraverso relazioni dei servizi sociali e ctu finalizzate a far emergere incapacità genitoriali e disagi psichici.. E una magistratura fortemente contaminata fino al CSM”!
Morcavallo concludeva spiegando anche perché i bambini non vengano quasi mai assegnati ai parenti: “perché darli alla zia non frutta denaro a nessuno”!

In questi anni anche altri Avvocati hanno denunciato questo sistema, ben noto alle istituzioni e alle autorità già da molto tempo prima del caso di Bibbiano.
Difatti risale al 1978 lo scandalo della cooperativa agricola “il forteto” (Toscana) , coinvolta in processi per pedofilia e abusi sessuali sui minori durati 40 anni e, nonostante le condanne, la comunità ha continuato a ricevere affidamenti dal tribunale.
Sul “forteto” è stata istituita quest’anno una commissione d’inchiesta e nel 2000
intervenne anche la Cedu, sanzionando lo Stato Italiano per la normativa lesiva dei diritti dei genitori:
http://www.dirittiuomo.it/sentenza-13-luglio-2000

Quindi tutti sapevano, anche perché sul sistema dei “minori fuori famiglia” ha indagato una Commissione BICAMERALE del 2015, elaborando nel dossier finale del 2018 tutti i numeri di questa vergogna, senza però intervenire..

 In estrema sintesi i dati più gravi:

200 giudici onorari in conflitto di interessi
– provvedimenti d’urgenza ex art 403 cc tutti convalidati
– quasi tutti gli affidamenti superano il limite di legge dei 24 mesi (e da qui la possibilità di adozione..)
– il 17% dei minori è scappato da queste comunità e di questi il 2% risulta scomparso
– gli affidamenti in comunità ministeriali sono solo il 10% rispetto a quelli nelle comunità private
– le regioni con gli incrementi più alti sono Piemonte +36%, Umbria +29% e Emilia Romagna +22%
– alla voce ” motivi del disagio” nella metà dei casi il motivo non è neppure specificato
– alla voce “motivi di ingresso” nella quasi metà dei casi il motivo è reddituale, cioè lo Stato, invece di aiutare il genitore in difficoltà economica, assegna 100/400 euro al giorno alle comunità, per ogni minore accolto!

E certo che è un business e probabilmente scopriremo presto che le adozioni lo sono molto di più..

https://www.camera.it/leg17/491?idLegislatura=17&categoria=017bis&tipologiaDoc=documento&numero=012&doc=intero

Aggiungo un’osservazione doverosa. Sicuramente esistono realtà familiari in cui i bambini subiscono violenze gravi per cui è necessario l’intervento delle istituzioni e sicuramente esistono comunità e servizi e giudici virtuosi, ma occorre intervenire su alcuni passaggi per evitare strumentalizzazioni:
– ridurre i contributi alle comunità
– prevedere, piuttosto, aiuti economici ai genitori in difficoltà, essendo inaccettabile che i figli possano essere sottratti per ragioni di povertà (e talvolta perché la cameretta non è abbastanza grande!)
– affidare i minori solo all’esito di una istruttoria piena e veloce, ascoltando subito tutte le parti
– intervenire automaticamente al superamento dei termini massimi della permanenza in comunità (24 mesi)
– più controlli sui motivi di ingresso, sui conflitti di interesse e sui criteri di nomina dei giudici onorari minorili
– ispezioni periodiche con poteri sanzionatori e di revoca delle autorizzazioni
– ma soprattutto è necessario VIETARE gli affidamenti alle comunità nel caso di parenti disponibili ed idonei ad accogliere i nipotini, perché è in questa violenza immotivata che si manifesta la logica del profitto.

Questo è ciò che andrebbe fatto domani stesso, indipendentemente dal processo sul Bibbiano che potrebbe durare anche quanto quello del Forteto.
Se roviniamo migliaia di bambini che probabilmente non riusciranno a rifarsi una vita commettiamo un crimine ignobile ai danni delle future generazioni e a commetterlo, stavolta, è proprio la ‘creme’ della nostra società civile e istituzionale”.

www.avvocatirandogurrieri.it

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K