“Se vi chiamano PiDioti un motivo c’è. E non avete diritto di lamentarvi”

Li chiamano PiDioti e non hanno alcun diritto di lamentarsene. Non si rendono conto più di nulla: la strada del precipizio la stanno percorrendo da soli. È ora che Nicola Zingaretti convochi una seduta psichiatrica anziché la direzione del partito. Troppe sciocchezze che fanno esplodere di rabbia gli italiani. Le accumulano con una impressionante tendenza al masochismo.

A partire dal caso Gozi – – Non si riesce a capire se qualcuno abbia informato Zingaretti dell’esistenza di una legge, la 91 del 1992 che afferma con chiarezza che un italiano non può lavorare per un altro governo. Tanto più se è stato sottosegretario nel governo italiano. È una cosa che fa imbestialire tantissima brava gente del nostro Paese, a partire da chi ci tiene ad essere considerato un patriota. Ma Zingaretti tace. Il capo è Macron.

Altro esempio – ancora più disgustoso, ancora più vergognoso – di PiDiottismo viene da uno scienziato di nome Scalfarotto. Tutta Italia si è inchinata al sacrificio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Quelle undici coltellate ce le siamo sentite tutti moralmente addosso e lui che ti fa? Non solo non va al funerale, non solo non spende una parola per la vedova, ma si intrufola nel carcere dove sono reclusi i due assassini americani per verificare come stanno da detenuti.

Ovviamente, Zingaretti tace. Non osiamo pensare chi sia il capo, in questo caso.

I PiDioti superano se stessi quando elevano a loro idolo Carola Rackete senza rendersi conto dell’allontanamento immediato persino dai loro elettori. Prese di posizione sciagurate, tradimento del dovere della difesa dei confini, messa in pericolo dei finanzieri speronati. Tutto questo non conta.

Per loro dobbiamo subire l’invasione. Ma lassù Togliatti che fa? Dorme?

Aggiungi le querele se osi parlare di Bibbiano. A proposito, Zingaretti sta zitto, però, sulle minacce via web alla figlia della Meloni “da adulta rimpiangerà di non essere stata a Bibbiano..”.

Basta. Non continuiamo. Sennò ci tocca parlare di Luca Lotti e dei magistrati, di Calenda e delle crisi isteriche e della Morani e di quelli che ce l’hanno piccolo. Ovvero, lo stile.

Spegnete il computer, chiudetevi in casa, chiedete scusa agli italiani.

Francesco Storace

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