Emergenza migranti, ecco il “Piano Minniti”

Da una settimana c’è una tregua negli sbarchi di immigrati dalla Libia. Il timore è che sia una prova di forza da parte delle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico e che il flusso possa riprendere in qualunque momento, ancora più imponente, attraverso il Mediterraneo. Per far fronte a questa prospettiva, riporta il Corriere della Sera, il ministro dell’Interno, Marco Minniti, vuole affrettare i tempi per la rinegoziazione dell’operazione Triton e la creazione di nuove regole per le Ong.

Come funziona Triton varata nel 2014
Prevede che l’Italia si occupi dei migranti anche se giunti su navi straniere
Prevede che Malta si occupi solo dei migranti soccorsi nelle proprie acque territoriali
Vi partecipano 27 Paesi, inclusi tutti quelli scandinavi più l’Islanda.

L’Italia ha chiesto di ridiscutere l’accordo e nella sede di Frontex a Varsavia martedì 11 si incontreranno le delegazioni che partecipano alla missione. Finora tutti i Paesi hanno escluso la possibilità di concedere l’approdo ai propri porti.

Il piano Minniti

Le proposte che il ministro dell’Interno ha intenzione di far arrivare sul tavolo di Varsavia prevede che:

Pianificare in maniera diversa lo schieramento in mare e la distribuzione delle navi nei porti
Evitare che l’attività delle Ong si si trasformi in un corridoio umanitario dalla Libia all’Italia
Monitorare le acque antistanti la Libia
Obbligare i Paesi che finanziano le Ong a occuparsi della successiva accoglienza
Limitare all’Italia le operazioni di fotosegnalamento e schedatura

In sostanza – in base al piano Minniti – se una nave di una Ong finanziata dal governo tedesco raccoglie 100 migranti e li sbarca in un porto italiano, sta all’Italia identificarli e fotografarli, per poi caricarli su un aereo diretto in Germania dove saranno accolti.  AGI

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