Fallisce storica azienda Vidoni, in svendita anche caterpillar e bulldozer

All’asta l’impero Vidoni, in vendita caterpillar e bulldozer. Saranno ceduti 400 lotti macchinari della storica ditta fallita. I beni sono esposti in via Buonarroti a Feletto, dove possono essere visionati. E’ la fine di una storia che aveva avuto un prologo ben più ottimista nel 1954, l’anno della fondazione dell’impresa, un prologo fatto di speranze di sogni, di lavoro, di centinaia, forse migliaia di lavoratori assunti. Questo fallimento non può non essere un segno dei tempi: il segno di una Italia che non c’è più, di un Paese che stenta a uscire dal coma.

Ecco cosa si svende

In vendita Caterpillar 325, Caterpillar 330, Caterpillar 345, Caterpillar D6, Caterpillar D9, Volvo EW180C, Caterpillar 950, Caterpillar 962, Komatsu WA380-6, JCB 4CX, Komatsu HM300, CMV MK 1200, CMV MK 2000, Casagrande C7, Powerscreen Chieftain 1400, Wirtgen WR 2000, Wirtgen WR 2400, Wirtgen KMA 200, Hamm 3520 Hammtronic, Schaeff 312, Manitou MRT 2150, Terex TA 50RT, Potain MC 85.

Il fallimento della Vidoni

Il fallimento della Vidoni spa, la vendita dei suoi mezzi di produzione, erano stati annunciati dal tribunale di Udine che lo scorso anno aveva dichiarato il fallimento della ditta. Lo aveva reso noto l’avvocato Luca Ponti, uno dei legali dell’azienda che aveva predisposto anche un piano di concordato preventivo, come richiesto dalla stessa Vidoni spa e rigettato, appunto, con la decisione del Tribunale. A opporsi al concordato e a chiedere il fallimento della società era stata la Procura di Udine. Il tribunale in sostanza non avrebbe ravvisato in quel piano i presupposti per la soddisfazione dei creditori, in relazione alle incertezze sui realizzi delle dismissioni. “Faremo reclamo contro il fallimento”, aveva annunciato i invano – l’avvocato Ponti dando conto di una decisione già presa dall’azienda. La procura ha vinto: tutti a casa.

La procura ha vinto

La chiusura ha lasciato a casa 110 dipendenti e impoverito numerose famiglie, è arrivata dopo 63 anni di attività e una dura battaglia contro la mancanza di liquidità. “Il primo febbraio di quest’anno, spiega il Messaggero Veneto, all’esperimento di vendita davanti al Tribunale, hanno partecipato 5 offerenti. L’offerta più alta – di 2 milioni e 750 mila euro – è arrivata da un’azienda olandese, che si è aggiudicata così un lotto di buona parte dei mezzi dell’azienda”.

Olandesi in prima fila

Ora gli operai olandesi avranno una chance in più di lavoro. “Lo stesso soggetto ha poi comprato, in una successiva “raccolta di offerte”, un altro lotto di beni, questa volta di proprietà di una società di leasing, ma in uso all’impresa. Fino ad arrivare a oggi, con la Troostwijk, la maggior casa d’aste online d’Europa di beni industriali, ad occuparsi della vendita di tutti i lotti acquistati dall’azienda olandese. I beni sono in ottime condizioni. La scorsa settimana sono passati circa 70 gruppi, complessivamente moltissimi sono friulani, ma arrivano anche persone dalla Germania, dall’Albania, dall’Olanda. L’incasso servirà per pagare una parte dei debiti aziendali: 2 milioni e 750 mila euro concorreranno infatti al pagamento dei creditori dell’azienda, che saranno individuati nella prima udienza di accertamento dello stato passivo, il 26 maggio.

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