Financial Times: paesi esteri hanno sostenuto ribelli e jihadisti ad Aleppo

 

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L’offensiva dei ribelli siriani su Aleppo sarebbe stata impossibile senza il supporto delle forze estere. Lo riporta il Financial Times.

Gli insorti e gli attivisti dell’opposizione armata siriana con cui ha parlato il FT hanno sottolineato che durante le operazioni militari sono stati riforniti di armi, munizioni e denaro.

Ieri sul confine abbiamo contato decine di camion che trasportavano armi. Succede tutti i giorni da circa una settimana… armi, artiglieria: non si tratta soltanto di qualche fucile e qualche proiettile“, ha raccontato l’interlocutore anonimo del FT che ha attraversato il confine turco-siriano.

Gli altri ribelli interpellati dal quotidiano hanno raccontato che il denaro e gli equipaggiamenti provengono dai protettori regionali: Arabia Saudita e Qatar. Gli aiuti ai guerriglieri passano attraverso il confine turco-siriano.

Il FT ha osservato che l’offensiva dei ribelli sulle posizioni delle truppe governative è stata perpetrata e organizzata dal gruppo jihadista al-Nusra.

Alcuni insorti hanno confermato che ufficiali americani, responsabili del supporto all’opposizione “moderata” siriana, hanno intenzionalmente chiuso un’occhio sulla partecipazione dei jihadisti all’offensiva, in modo da garantire agli insorti la roccaforte di Aleppo.

“Senza dubbio gli americani sapevano cosa stava succedendo. Lo avevano pianificato per esercitare un certa pressione su Russia e Iran”, ha riferito al FT un diplomatico occidentale anonimo in contatto con l’opposizione siriana.

I guerriglieri confermano che molte forze estere hanno validi motivi per aiutare in segreto gli oppositori di Assad ad Aleppo.

it.sputniknews.com

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