Rifiutano l’identificazione, clandestini protestano a Lampedusa

 

lampedusaDa tre giorni protestano in piazza a Lampedusa, dormendo per terra e ricevendo di cibo da associazioni di volontariato dell’isola. Sono una quarantina di migranti  provenienti da Somalia, Eritrea, Darfur, Etiopia, Yemen. Dicono che nel centro d’accoglienza di contrada Imbriacola, trasformato in hotspot, le impronte digitali vengono prese con la forza e chiedono di lasciare prima possibile l’isola: “Finché non ci daranno la possibilità di andare via – spiegano – ci rifiuteremo di dare le impronte. Tra noi ci sono persone che vivono qui da quattro mesi e in condizioni difficilissime”.

Aggiungono che nel centro ci sarebbero discriminazioni nella distribuzione dei pasti, che è vietato giocare a pallone nel cortile e che alcuni materassi poggiati sul pavimento sono impregnati dell’acqua che esce dagli scarichi dei bagni.
Qualcuno sottolinea che le donne incinte e i malati necessitano di cure che non hanno. “Non torneremo nel centro, ci muoveremo solo per lasciare l’isola”. ANSA

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